Parco Stella di Oderzo: si torna a fare la spesa: «Negozi protetti e sicuri»

ODERZO. Era esattamente una settimana fa, sabato, quando all’orario di chiusura clienti e personale del Parco Stella videro sprigionarsi un vero e proprio muro di fuoco dai negozi Unieuro ed Eurobrico. Sette giorni (e milioni di euro di danni) dopo, quegli stessi clienti sono tornati a calpestare gli spazi del Parco Stella, ma con qualche dubbio in più: si poteva evitare quanto accaduto? E soprattutto: se due dei negozi più importanti sono andati letteralmente in cenere in poco più di un quarto d’ora, tutti gli altri sono sicuri?
I vigili del fuoco, reduci da una settimana di lavoro senza sosta in un contesto ad alto rischio (struttura incandescente per giorni, e rischio di ulteriori crolli), hanno spiegato che, pur essendo impossibile escludere il “rischio zero” per qualsiasi struttura, tutti i centri commerciali sono iper controllati: «Concediamo le autorizzazioni per l’apertura dopo accurati controlli, e periodicamente le strutture sono sottoposte a verifica», spiega l’ingegner Giuseppe Quinto, dirigente dei Vvf, «inoltre, anche ogni ampliamento, oppure ogni cambio merce, è sottoposto a nuove autorizzazioni. Inoltre, tutto il personale che vi lavora all’interno è informato e formato sulle procedure da seguire in caso di incendio».
Certo, il rogo di sabato sera, spaventoso per rapidità e dimensioni, è un caso eccezionale, ed è partito in un orario in cui i due negozi non erano presidiati. In questi giorni, che vedono al lavoro soprattutto le compagnie assicurative e i periti, la polemica è infuriata anche sull’assenza degli sprinkler, il sistema automatico di spegnimento degli incendi “a pioggia”. Unieuro ed Eurobrico ne erano sprovvisti, essendo stati edificati prima del 2010, anno del decreto legislativo (datato 27 luglio) che impone l’obbligo degli sprinkler per le attività con superficie superiore ai 2.500 metri quadrati (ne sono provvisti, ad esempio, il Conè di Conegliano e il Panorama di Villorba, quest’ultimo anche se costruito prima del 2010). «Anche altri fattori, tuttavia, incidono nello sviluppo dell’incendio e nell’obbligo o meno di dotarsi di sprinkler», spiega Quinto, «per esempio il tipo di materiale impiegato o il carico d’incendio, cioè la quantità di materiale altamente infiammabile presente al momento dell’innesco» . Carico d’incendio che, nel caso del Parco Stella, era assai elevato.
Nelle ultime ore a Oderzo si è diffusa anche un’altra voce, osservando le immagini e i video delle prime lingue di fuoco sabato notte: che l’incendio, cioè, si sia sprigionato dal tetto dell’Unieuro. Anche in questo caso i vigili del fuoco hanno provveduto a fare chiarezza, spiegando che le fiamme possono essere divampate sul tetto dopo essere tuttavia partite dal pianterreno, propagandosi quindi lungo le pareti. Sette giorni dopo l’incendio, dunque, la vita nel centro commerciale è ripresa senza intoppi, ma resta da chiarire da dove sia partita la scintilla che ha causato il disastro. Al momento, senza prove decisive, non si parla di dolo (la Procura indaga per incendio colposo), e la tesi più accreditata è sempre quella di un malfunzionamento elettrico scaturito da un elettrodomestico all’interno del magazzino Unieuro, dettaglio decisivo anche per le assicurazioni.
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