«Parcheggi, rivedere il sistema»

Chaibi (Sel) contro l’acquisizione da parte della giunta dell’area ex Telecom

E sui parcheggi anche Sinistra Italiana- Sinistra Unita per Treviso chiede alla giunta di rivedere il sistema, in una nuova visione della fruizione del centro storico pedonalizzato.

Il capogruppo Said Chaibi si muove dopo aver letto dell’intenzione della giunta di acquisire per 400mila euro l’area ex Telecom, vicino allo stadio Tenni, per assicurare uno spazio gratuito ai pendolari a ridosso del Put, all’interno della revisione del sistema innescata dalla costruzione del park Cantarane e del park interrato (350 posti a pagamento) al pattinodromo.

«E’ una scelta che forse andrebbe ponderata», spiega Chaibi, «perché non mi sembra una decisone saggia quella di concentrare ancora traffico in un quadrante che già vede la grande area del foro Boario, e che in prospettiva vedrà anche le implicazioni dei progetti legati all’area dello scalo Motta oltre la ferrovia. C’è il rischio di andare a congestionare tutto il quadrante».

Qual è la proposta di Sinistra Italiana? «Secondo noi si deve partire davvero da una visione pedonalizzata della città, e quindi dall’esigenza di creare un sistema che risponda anche alle istanze dei commercianti», sostiene il giovane capogruppo , «I parcheggi sono da Fiera all’Appiani, e sono centinaia, dalla zona tribunale a porta Carlo Alberto, ma penso anche alla ex caserma Piave, per non parlare dello spazio offerto a raso dal bastione Camuzzi, esattamente di di fronte alla stazione ferroviaria. Allora è possibile pensare a una sorta di corna attorno alla città, di parcheggi dove istituire un ticket che sia comprensivo di navette per arrivare a veri parcheggi scambiatori al servizio della città, rispettando la pedonalizzazione e al tempo stesso garantendo un flusso veloce nel cuore del centro».

Secondo Sinistra Italiana, questo nuovo sistema avrebbe anche il vantaggio di «far diminuire lo smog in città», ma anche la stessa pressione di traffico lungo il Put, con una distribuzione di flussi più omogenea.

E poi, non ultimi per Chaibi & co., i risvolti economici: «In un momento in cui ci sono poche risorse nelle casse dell’amministrazione, questo sistema, che va pensato in collaborazione con Mom per il trasporto pubblico, conclude il capogruppo, «avrebbe costi molto bassi, senza contare sui possibili contributi europei».

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