Paola Roma: mi ricandido La Lega pronta a epurazioni

PONTE DI PIAVE
«Mi ricandido»: Paola Roma rompe il silenzio. Ieri mattina alle 11 nel municipio di Ponte di Piave, alla presenza dei sindaci dell’Opitegino Mottense e dei parlamentari della Lega, Gianpaolo Vallardi, Marica Fantuz, Franco Manzato e Dimitri Coin e del segretario della Lega in Veneto Giantonio Da Re si è tenuta la conferenza stampa, a 24 ore esatte dalla consegna delle dimissioni di ben sette consiglieri comunali, la vicesindaco Silvana Boer, i due consiglieri di maggioranza, Daniele Furlan e Stefano Favaro, i quattro consiglieri di minoranza Gino Redigolo, Claudio Rorato, Luciano De Bianchi e Giulia Nardi.
“CONTANO SOLO I CITTADINI”
Una decisione che ha portato al capolinea con 9 mesi di anticipo rispetto al termine delle prossime elezioni, l’amministrazione Roma. « Ringrazio i presenti, i parlamentari e i sindaci miei ex colleghi, i miei compagni di squadra che fino all’ultimo sono rimasti qui e ringrazio i cittadini per le dimostrazioni di solidarietà ed affetto che mi sono arrivate» queste le parole del sindaco Roma « l’unico giudizio che accetto è il giudizio dei miei cittadini»
“NO CONDIZIONAMENTI”
«Io sto con loro - ha proseguito il sindaco - non accetto condizionamenti, prima vengono loro. Chi è rimasto non ha tradito l’impegno preso, mi dispiace che per colpire me, la mia persona, questa azione sia andato a discapito degli abitanti del Comune di Ponte di Piave. Voglio fare un appello al commissario che si insidierà non appena la prefettura avrà mandato il decreto, perché completi le opere necessarie che erano state condivise con la cittadinanza stessa» . «Mi ripresento alle prossime elezioni-ha dichiarato Roma– il mio impegno per Ponte di Piave sarà raddoppiato. Un sindaco va a casa se non fa le opere o se non è all’altezza, non va a casa per personalismi. Quindi risponderò solo ai miei cittadini, non ho mai abbassato la testa in questi quattro anni e mezzo di mandato».
I RINGRAZIAMENTI
«Ringrazio tutti voi con cui ho condiviso questa esperienza, vi ringrazio per quello che avete fatto ognuno nella sua parte, ora avrò il tempo e il modo di stare più vicina ai cittadini e di essere presente e passare nelle loro case perché è giusto che Ponte di Piave non si fermi, ma vada avanti».
LA LEGA A MUSO DURO
Una campagna elettorale che è iniziata da ora, profonda la rabbia e il senso di tradimento percepito non solo dal sindaco, ma anche dal resto del gruppo. «I rami secchi non producono niente, quindi vanno tagliati –ha dichiarato l’assessore e segretario della sezione della Lega di Ponte di Piave Stefano Picco – la campagna inizia oggi». Nelle ore precedenti i consiglieri dimissionari di maggioranza avevano spiegato le motivazioni che li avevano portati a prendere questa decisione, precisando l’assenza di una giustificazione politica, ma asserendo che la scelta fosse stata influenzata dall’atteggiamento del sindaco.
CRITICHE DAI DISSIDENTI
Secondo le loro parole, condivise dai consiglieri di minoranza, il sindaco negli anni ha accentrato su di se ogni potere, annichilendo i ruoli ricoperti dagli altri consiglieri e avrebbe fatto venir meno il senso di gruppo sottraendosi al dialogo e alla comunicazione. Una situazione che per i consiglieri era diventata intollerabile e che li aveva portati a consegnare le proprie dimissioni, facendo cadere la giunta Roma. —
Gloria Girardini
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