Pandemia e caro affitti, in centro a Treviso è moria di negozi: ecco quali stanno chiudendo

La pandemia per molte attività è stata la mazzata finale. Ma i proprietari dei muri non fanno sconti ai commercianti
artico agenzia foto film treviso negozi in citta chiuso in foto
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TREVISO. «Affittasi», «vendesi». Ma anche «liquidazione totale per cessata attività». Oppure l’uno e l’altra messi assieme.

Su una vetrina si reclamizzano gli sconti “spinti” in attesa dei saldi in partenza sabato; nell’altra si annuncia la chiusura e, sul tappetino dell’entrata, il numero di cellulare dell’agenzia immobiliare che si occupa di affittare il locale.

Risalendo da via Roma verso il centro, quello che un tempo era il boulevard dello shopping è tappezzato di vetrine vuote. C’è chi ha lasciato la scritta a mo’ di specchietto delle allodole e vende solo online, chi si è spostato due civici più in là per risparmiare sull’affitto e guadagnare in visibilità.ù

artico agenzia foto film treviso negozi in citta chiuso in foto vicolo rialto
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Chi ha gettato la spugna, chi rimane in stand-by a guardare dalla finestra aspettando tempi migliori. La pandemia si è aggiunta a una crisi in atto ormai da anni. Lockdown, coprifuoco e zone “a colori” hanno fatto il resto. Un dramma a cui si aggiungono gli affitti degli immobili commerciali, rimasti alle stelle, immobili in mano a poche famiglie che di abbassarli non vogliono nemmeno sentir parlare.

E così le strade cambiano volto, diventando sempre più spente e cedendo il passo a catene e franchising: un turnover malato. Venendo dalla stazione, Total Look-Basic Storm, negozio amato dai giovani, ha chiuso qualche giorno fa. Leggendo bene sulle vetrine, però, si scopre che si è spostato nel negozio a fianco, dello stesso titolare, Capsule. Motivo? «Affitto troppo caro» spiega la figlia. Taglio dei dipendenti, ottimizzazione degli spazi. Capsule ha aggiunto il piano superiore e adesso l’Urban fashion di Total Look, skate e Vans compresi, si trova da Capsule. Se gli affitti sono alle stesse, si ottimizzano gli spazi per contrarre le spese. A rimetterci però sono i dipendenti, che evaporano.

Dall’altra parte della strada, le cose non vanno meglio. Da qualche settimana ha chiuso Fotoattualità. A pochi passi una sanitaria con le saracinesche abbassate da anni. Oltre ai negozi ci sono quelle che un tempo erano banche, che solitamente lasciano vuoti edifici di pregio, come in viale Cadorna.

artico agenzia foto film treviso negozi in citta chiuso in foto via barberia
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Ed ecco galleria Rialto: i negozi aperti si alternano a quelli chiusi, spesso dello stesso proprietario, che magari cerca di riempire le vetrine con oggetti di design e l’immancabile scritta «affittasi» a fianco a una libreria in legno. Alza le braccia in segno di rassegnazione Raffaella Bettello, di Papier Satin Ecriture Selezioni: «È una tristezza unica. Non c’è passaggio, ma gli affitti corrono perché nessuno li abbassa, le bollette anche e c’è sempre un fisso da pagare. Stessa cosa con il riscaldamento centralizzato.

Con la chiusura dei bar alle 18 c’era ancora meno gente. Quando ci hanno detto che potevamo tenere aperti i negozi fino alle 21 ci siamo sentiti presi in giro. Ho preso i primi 600 euro, poi nulla. Si salva solo che è proprietario dei muri e chi vende prodotti di cosmetica, intimo e occhiali, il resto sopravvive. A Roma sono dei burocrati. Poi si chiedono perché cambiamo postazione e ci spostiamo di strada».

Anche in vicolo Rialto vetrine sfitte e negozi chiusi. In via Barberia, da qualche giorno, è spuntata la scritta “Liquidazione totale per cessata attività” all’interno del negozio di abbigliamento di proprietà dell’azienda Top Srl: «Non chiudiamo per la pandemia, era una decisione già presa», si limitano a dire all’interno «certo, siamo stati penalizzati».

Tornando in Corso del Popolo ha chiuso Guess, mentre in via Martiri della Libertà, di negozi vuoti c’è solo la scelta. E sono solo alcuni esempi. L’Ascom, ormai 7 anni fa, aveva lanciato l’allarme affitti. Inascoltata. Ora la botta del Covid: la tempesta perfetta. —
 

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