Paese piange la sua dirigente È morta la preside Paola Rizzo

PAESE
Una donna dotta retta, legatissima al mondo della scuola. Ma soprattutto ai “suoi” alunni, per i quali ha sempre puntato ad una formazione completa e basata sui valori, prima che sulle nozioni. Paola Rizzo, 64 anni, preside dell’Istituto comprensivo di Paese, il più grande del Veneto, si è spenta ieri mattina. Da tempo conviveva con un male contro cui si è battuta con tenacia, non tirandosi mai indietro ai propri impegni di dirigente. Non è un caso che lo scorso 14 settembre aveva voluto essere presente al primo giorno di scuola, incitando i giovani allo studio e alla ripartenza nel rispetto delle regole dopo mesi di distacco. Pochi giorni più tardi le sue condizioni di salute, però, l’hanno costretta ad entrare in un periodo di malattia, da cui non è più rientrata. Risiedeva a Preganziol con il marito. Prima di guidare la scuola di Paese, da sette anni a questa parte, con oltre 2 mila alunni dall’infanzia alle medie, passando per le primarie, e quasi 300 tra insegnanti e personale Ata, aveva diretto il comprensivo di Casale sul Sile. In entrambe le scuole ha lasciato il segno. Una delle sue iniziative più note, che nel 2016 le valse un premio a livello nazionale bandito dalla Coalizione italiana per i diritti e le libertà civili (Cild), è stata quella con cui – in sinergia con la Caritas Tarvisina – organizzò una serie di incontri sull’immigrazione. Un progetto controcorrente – che costò uno scontro con l’amministrazione e alcuni genitori – ma all’avanguardia al pari dei tantissimi altri avviati a Paese e legati al mondo della musica, dell’intercultura, dell’informatica. «Se non lavoriamo su certi valori fin da subito non possiamo pretendere che a venti o trent’anni i nostri ragazzi siano cittadini responsabili: la scelta arriva dalla volontà di non dare nulla per scontato» erano d’altronde le parole della stessa dirigente Rizzo, lo scorso febbraio, intervistata dalla Tribuna sulla direttiva, per le proprie classi, di portare in viaggio studio gli studenti dando priorità a coloro che hanno un buon voto in condotta unito ad un rendimento scolastico positivo. Profonda la commozione nel mondo delle istituzioni scolastiche e non solo. Nel sito del suo Comprensivo il messaggio della scuola: «L’intera comunità scolastica, attonita per l’improvvisa mancanza, ricorda il suo generoso e instancabile operato, il suo contributo alla crescita umana e culturale dei ragazzi, la sua inesauribile passione per la scuola».
Ad unirsi al cordoglio il sindaco di Paese Katia Uberti e l’ex primo cittadino di Casale, Bruna Battaglion. «Nel nostro rapporto non sono mancati scontri e discussioni, ma si è sempre collaborato in maniera costruttiva per il bene degli alunni: la notizia ci lascia scossi, inviamo un messaggio di cordoglio a familiari e scuola» è il messaggio di Uberti, «ho il ricordo di una donna discreta ma profondamente tenace e dinamica, una dirigente capace e che a Casale ha lasciato il segno nella comunità» ricorda invece Battaglion. —
alessandro bozzi Valenti
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