Ossessionato dalla vicina La spia, segue e minaccia

PONTE DI PIAVE. Quella bella vicina di casa era diventata la sua ossessione. Lui, per lei, un incubo. Le suonava il campanello a tutte le ore, nascondendosi quando lei apriva o rispondeva al citofono. La spiava dalle finestre, dalla strada, da ovunque. Era arrivato persino a seguirla in macchina, veri e propri pedinamenti. Quando lei e il suo fidanzato hanno cercato di ribellarsi a quell’ossessione continua, sono arrivate anche le minacce: «Faccio una strage». Con la pesante accusa di stalking, è finito a processo Mauro Comito, residente a Ponte di Piave.
Una storia da film dell’orrore, per lei. Quel vicino di casa è diventato una vera ossessione. Una minaccia, un’esasperazione. Se alcuni comportamenti, come i “ring” al campanello e le fughe, sono catalogabili come semplici molestie, altri hanno invece superato decisamente la soglia di sopportabilità. Secondo le ricostruzioni fatte dalla Procura e finite nel capo di imputazione a carico di Comito, l’uomo avrebbe anche seguito la sua vicina in auto, ma non solo: l’avrebbe anche sorpassata per poi rallentare, al solo scopo di farsi notare.
Una vera mania, una malattia: per lui quella bella vicina di casa era diventata un pensiero fisso. Lei glielo ha fatto notare, aiutata anche dal suo findanzato: doveva finirla, lasciarla in pace. L’appello non ha fatto altro che peggiorare le cose: Comito, sempre secondo l’accusa, avrebbe minacciato i due fidanzati dicendosi pronto a «fare una strage».
Ieri si è aperto il processo a carico dell’uomo, che deve rispondere della pesante accusa di stalking (atti persecutori). I fatti contestati risalgono al periodo tra il febbraio del 2012 e il gennaio di quest’anno. L’uomo, assistito dall’avvocato Roberto Carmine Rechichi, cercherà di dimostrare la propria innocenza nel corso del processo.
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