Orologio “tarocco” all’asta giudiziaria di Treviso

L’accusa di Striscia la Notizia: «Venduto un Patek Philippe falso». L’Istituto vendite giudiziarie di Treviso: «Non spetta a noi verificare l’autenticità»

TREVISO. Striscia la Notizia, il telegiornale satirico di Canale 5, accusa l’Istituto vendite giudiziarie di Treviso di aver messo all’asta un orologio contraffatto e di averlo venduto a ben 8.600 euro. Luciano Zaghetto, direttore dell’Ivg, non ci sta e presenta querela contro la trasmissione di Antonio Ricci per violazione di domicilio e turbata libertà delle aste.

Tutto nasce dal servizio mandato in onda nella serata di mercoledì da Striscia dove Valerio Staffelli è tornato ad occuparsi di vendita di prodotti “tarocchi”. Questa volta, spiega l’inviato, il tutto avviene all’Istituto vendite giudiziarie dove la vittima, Paolo, si aggiudica per 8.600 euro un orologio così descritto: “Orologio tipo Ptek Philippe modello Nautilus”, base d’asta 2.000 euro. Ma l’acquirente ha qualche dubbio e prima dell’acquisto riesce a scattare delle foto che prontamente lo storico inviato sottopone ad alcuni concessionari per il riconoscimento dell’autenticità.

Il verdetto è: «Questo orologio è un tarocco. Falso». Staffelli si reca quindi da Zaghetto che, da quanto si vede su Canale 5, reagisce male affermando che «non è un orologio tarocco. Fate quello che dovete fare, poi vi farò causa». Sul posto arrivano anche le forze dell’ordine. Infine Staffelli, per evitare che l’ignaro acquirente proceda al pagamento, si reca dal presidente del Tribunale di Treviso, Aurelio Gatto, che dichiara: «Credo che possa astenersi dal versamento».

Ma l'lstituto vendite giudiziarieo non ci sta e, dopo il servizio messo in onda, fa sapere attraverso i suoi legali dello studio Capraro, di aver già inviato regolare diffida alla societa Mediaset, presentando anche un atto di denuncia querela per violazione di domicilio e turbata liberta delle aste.

«L’aggiudicatario», spiega Zaghetto, «aveva appena rifiutato la consegna del bene dopo averlo acquistato all’asta giudiziaria, quando Staffelli aveva fatto irruzione negli uffici senza alcuna autorizzazione». Una volta entrato, aggiunge il direttore, «riferiva frasi di accusa nei confronti del sottoscritto quali “avete venduto un orologio tarocco”, “lei ha venduto un oggetto falso”, con riferimento all’orologio aggiudicato all'asta giudiziaria».

L'lstituto vendite Giudiziarie opera su espressa ed esclusiva disposizione del tribunale, nominato commissionario alla vendita, curando solamente le attività d'asta volte all'aggiudicazione, non essendo nei suoi poteri attestare l'autenticità o meno dei beni posti in vendita. «La falsità delle accuse pronunciate e la mancata informazione avuta in essere sono palesi», conclude Zaghetto, «sono sconcertato ed arrabbiato per la disinformazione avvenuta. Non vedo l’ora che questa vicenda abbia fine. Aggiungo infine che, ad ora, nessun pagamento è intervenuto da parte del soggetto aggiudicatario del bene in questione».

 

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