«Ora tocca alla bretella di Loria» Serviranno almeno 200 milioni

Marcon: «C’è un protocollo firmato da sindaci e categorie». Il Pd invece frena: «Basta cemento»
A.d.p.
De Polo Riese Pio X Nuovo tratto della pedemontana Veneta
De Polo Riese Pio X Nuovo tratto della pedemontana Veneta

treviso

Tocca all’asse Nord-Sud, dopo aver inaugurato quello Est-Ovest. Tradotto: la Superstrada da sola non basta senza opere complementari che agevolino gli spostamenti in direzione Nord-Sud. Il presidente della provincia, Stefano Marcon, ha indicato nella bretella di Loria, che poi si dovrà connettere alla Strada regionale del Santo, la priorità per il post-Pedemontanta. Costerà 200 milioni, si cercheranno risorse anche nel Recovery Fund. Chi non segue il ragionamento di Marcon è il Partito Democratico, che chiede di risparmiare al Veneto l’ennesima colata di cemento.

bretella e strada del santo

Marcon ieri mattina, praticamente in diretta con l’inaugurazione, è stato il primo amministratore a sollevare il tema delle opere complementari. «Ora è fondamentale trovare i fondi per il raddoppio e il prolungamento della SR 308 del Santo e per la Bretella di Loria, li stiamo chiedendo con insistenza in tutte le sedi preposte» afferma Marcon, «le richieste che abbiamo portato avanti sono supportate dall’apposito protocollo firmato dalle Province di Treviso, Padova e Vicenza, 21 Comuni e associazioni di categoria». Priorità alla bretella di Loria, che collegherebbe la Superstrada Pedemontana alla Strada del Santo. Costo? «Si parla di 200 milioni» risponde Marcon, «oggi ci sono più opportunità con il Recovery Fund, bisogna che qualcuno ne evidenzi la strategicità. Poi bisognerà lavorare anche sulla Sp47 della Valsugana per un potenziamento come per la Strada del Santo. Mancano i collegamenti Nord-Sud, ma intanto fatemi salutare con orgoglio questa Superstrada Pedemontana, un sogno che si realizza, ora i cittadini e le aziende del Trevigiano e del Vicentino, ma non solo, hanno una nuova arteria più rapida e più sicura per spostarsi nel territorio, e non ci si metterà più un’ora e passa tra i semafori per arrivare da Treviso a Bassano del Grappa».

il fronte dei contrari

Il Pd preferisce ricordare i costi lievitati della Superstrada e il rischio che nuovi progetti viari non facciano il bene del territorio: «La Marca, così come tutto il Veneto, ha già dato in termini di consumo di suolo e pressione ambientale e il nostro territorio va salvaguardato sia a Nord che a Sud di questo asse stradale» scrivono il segretario provinciale Giovanni Zorzi e il responsabile ambiente Matteo Favero. «Il sito Unesco delle Colline del Prosecco non può essere circondato da un territorio distrutto. A coloro che invocano il turismo come volano della ripresa chiediamo: è così che si sostiene l’attrattività di un territorio? Basta vecchie pianificazioni che non tengono in considerazione l’ambiente della nostra provincia, il calo demografico e il nuovo modo di lavorare. Il tesoretto dei soldi europei indica una strada diversa: economia circolare, rigenerazione, sostenibilità». —



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