Oltre sessanta dipendenti in nero: stangata la “Malga rossa”, il titolare è di San Zenone

SAN ZENONE. Negli ultimi cinque anni, il ristorante-albergo avrebbe utilizzato qualcosa come 56 dipendenti in nero, e sei irregolari, perché pur avendo un contratto avrebbero lavorato per il doppio delle ore previste.
Sono gli esiti dell’indagine compiuta dalla guardia di finanza sull’attività della “Malga rossa”, la nota struttura che sorge sulle colline di Mussolente, in via degli Alpini: i finanzieri della compagnia di Bassano hanno denunciato il titolare, Aldo Mazzarolo, 75 anni, di San Zenone degli Ezzelini, per violazione della legge sulla tutela del lavoro minorile, e hanno multato la società per oltre 250 mila euro. Una stangata alla quale la famiglia Mazzarolo ora potrà opporsi, per far valere le sue ragioni.
L’indagine era scattata nei mesi scorsi come un normale controllo sull’attività della struttura, rinomata soprattutto come ristorante, ma che offre alla clientela anche il servizio di ricezione con alcune camere. Nel corso della verifica i militari avevano trovato alcuni lavoratori in nero che stavano operando, e che non avevano alcun regolare contratto. A quel punto le fiamme gialle avevano voluto vederci chiaro, e avevano spulciato fra i contratti di tutti coloro che stavano o avevano prestato servizio per la “Malga rossa” negli ultimi anni. Gli inquirenti hanno sentito a verbale una settantina di persone e hanno incrociato i risultati dell’indagine sul campo con quelli emersi dalle banche dati e dalle risultanze contabili. Una mole enorme di informazioni che ha impegnato i finanzieri per diverse settimane.
Secondo l’accusa, il meccanismo illecito prevedeva che i dipendenti venissero chiamati a svolgere un periodo di prova nel corso del quale non venivano regolarizzati secondo le normative in materia di lavoro. Dopo questa fase, solamente una minima parte dei lavoratori veniva assunto, mentre gli altri continuavano in nero la propria opera come camerieri, cuochi, baristi o addetti alle pulizie. Qualcuno aveva lavorato di nascosto anche per qualche anno. I militari hanno ricostruito dettagliatamente la “vita lavorativa” di ciascun dipendente. Gli inquirenti hanno individuato 56 persone che avevano lavorato in nero, senza contratto, per la “Malga rossa” , per un totale di 4 mila giornate non in regola.
È poi emerso che 6 lavoratori avevano sì un contratto, ma che venivano utilizzati per il doppio delle ore previste, determinando ovviamente diversi trattamenti fiscali, previdenziali e retributivi. Sono stati individuati anche dieci minorenni, che venivano fatti lavorare in modo sistematico dopo le 22, senza essere sottoposti preventivamente e periodicamente alla visita medica, che è obbligatoria. Per questo Mazzarolo è stato segnalato in procura. I finanzieri hanno elevato una multa amministrativa da 250 mila euro, e hanno chiesto all’Ispettorato del lavoro di sospendere l’attività.
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