Oggi riapre il Museo Bailo, Franceschini taglia il nastro

Sono trascorsi dodici anni dal giorno in cui l’ultimo visitatore ha varcato la soglia del museo civico Bailo, a Borgo Cavour. Ma oggi, 29 ottobre 2015, i trevigiani potranno finalmente «riabbracciare», per usare le parole del sindaco Giovanni Manildo, «il» museo della città. Alle 18.30 il taglio del nastro del nuovo Bailo alla presenza del ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, con il brindisi offerto dai commercianti di Borgo Cavour.
Ma quello che sta per iniziare sarà un weekend simbolo per la città di Treviso. Quello, nelle intenzioni della giunta comunale di centrosinistra, del via al rilancio della cultura in città.
Dopo oggi, infatti, domani pomeriggio il secondo step: alle 18.30 verrà inaugurata la mostra di Escher a Santa Caterina, e sabato, alle 12, sempre a Santa Caterina il critico Vittorio Sgarbi racconterà il viaggio nelle opere dell’artista olandese. E le prenotazioni delle visite al museo di Santa Caterina per Escher sembrano già indicare che sarà un successo stagionale: già 500 i gruppi che hanno prenotato la visita, 20 mila le persone (si punta a superare i 150 mila visitatori).
In città però è grande attesa intanto per il primo taglio del nastro. Oltre a sindaco, assessore e consiglieri comunali, al Bailo oggi ci sarà anche l’ex sindaco Gianpaolo Gobbo, alla cui giunta si deve la partecipazione al bando europeo con cui è stato finanziato l’intervento. Un doveroso riconoscimento, come è giusto ricordare quanto fatto dall’ex assessore Vittorio Zanini per avere i fondi europei necessari per il recupero del museo. Ha dato invece forfait il presidente del Veneto Luca Zaia: aveva assicurato la sua presenza quando l’inaugurazione era stata fissata alle 17.30, mentre lo spostamento alle 18.30 ha fatto sì che per il governatore si sovrapponessero altri impegni. Zaia comunque passerà la prossima settimana per una visita al Bailo, in compagnia del sindaco Manildo. Dopo il taglio del nastro, concerto degli Antica Vox.
Domani e sabato apertura gratuita del Bailo dalle ore 10 alle 19, per consentire a tutti i trevigiani che vorranno di visitarlo. Il Bailo tornerà dunque ad essere la culla della grande arte trevigiana del 900, con una superficie espositiva di 1.600 metri quadrati. Arturo Martini, Gino Rossi, Luigi Serena, Giovanni Apollonio, Guglielmo e Beppe Ciardi sono alcuni dei nomi più celebri, ma nella Galleria del Novecento si snoderà anche un’antologia dei pittori recenti più importanti attivi nel territorio, tra cui Bepi Fabiano, Nino Springolo, Aldo Voltolin, Martini. Una sezione è dedicata allo scultore Conte e alla scuola di incisione. L’intervento di recupero del Bailo, con un costo complessivo per i lavori di consolidamento, ristrutturazione e allestimento di 4.6 milioni di euro, ha riguardato solo una parte dei corpi di fabbrica disponibili, ma è stato concepito, in attesa di nuovi finanziamenti, in modo che questo primo lotto sia autonomo e dotato di tutti i servizi funzionali di un museo moderno.
«La nuova facciata del Bailo sta affascinando tutti, ne parlavo con gli architetti proprio ieri. È l’edificio di architettura moderna che a questa città ancora mancava», sottolinea Manildo.
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