Benefattore dona 250 mila euro all’Oculistica di Treviso
Una targa per ringraziare Carlo Padoan per i fondi destinati al reparto. Il dg Benazzi: «Acquistate strumentazioni avanzate, destinate soprattutto a neonati e bambini»

“A Carlo Padoan, con profonda gratitudine e riconoscenza da parte dell’Unità operativa di oculistica del Ca’ Foncello”: questo il testo della targa che lunedì 28 luglio il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, e il primario del reparto, dottor Carlo Scarpa, hanno consegnato al “silenzioso benefattore”. Presente all’evento anche Andrea Rizzo, presidente dell’associazione “Per Mio Figlio”, che ha raccolto le donazioni del signor Padoan e ha acquistato tutta la strumentazione per il reparto di Oculistica.
«La targa», spiega Benazzi, «è un piccolo gesto da parte nostra per esprimere un’infinita riconoscenza nei confronti di una persona che da anni, senza mai voler apparire, è vicino con ripetute donazioni, per un importo di oltre 250mila euro, al reparto diretto dal dottor Scarpa. La sua generosità ha permesso la realizzazione di un complesso percorso terapeutico delle problematiche retiniche pediatriche all’ospedale Ca’ Foncello. Il contributo del signor Padoan non ha solo migliorato l’approccio terapeutico ma ha, anche, restituito speranza e qualità di vita a numerosi pazienti, piccoli e grandi. Il suo gesto è un esempio tangibile di solidarietà che va a beneficio di tutti».
«Continuiamo così…», il messaggio che il signor Padoan, con la discrezione che lo hanno fin qui accompagnato, ha voluto dare al momento della consegna della targa a lui dedicata.
«La Retinopatia del prematuro (Retinopathy Of Prematuriy-ROP)», illustra il primario Scarpa, «è una malattia che colpisce i neonati nati pretermine, causata da uno sviluppo anomalo dei vasi sanguigni della retina. Senza un monitoraggio adeguato, può portare a cecità permanente. Grazie alle ripetute donazioni del signor Padoan, in sinergia con la patologia neonatale, la Pediatria e l’Oculistica, è stato possibile acquisire una RetCam, strumentazione avanzata che consente di catturare immagini dettagliate della retina anche nei neonati più piccoli. Questo ha permesso l’avvio di uno screening sistematico, essenziale per diagnosticare precocemente la malattia e intervenire prima che si aggravi. Dal 2020 ad oggi sono state acquisite oltre 10.000 immagini di circa 100 piccoli pazienti, permettendo il trattamento laser nei casi più complessi di retinopatia del prematuro e rendendo possibile un numero crescente di terapie endovitreali, oltre 10 all'anno, nuova frontiera del trattamento».
L'utilizzo sempre maggiore delle terapie endovitreali ha permesso di ridurre l'utilizzo del laser, il quale risulta maggiormente demolitivo, permettendo invece uno sviluppo migliore della retina di questi piccoli pazienti. Nei casi suscettibili di trattamento, che richiedono pertanto un monitoraggio molto ravvicinato per individuare precocemente i segni di progressione della malattia, l'utilizzo di un sistema di imaging digitale avanzato diventa fondamentale. La RetCam rappresenta lo strumento ideale per individuare precocemente i segni di progressione o di efficacia del trattamento eseguito, fornendo immagini ad altissima risoluzione.
Oltre alla ROP, le donazioni hanno permesso l’acquisto di due laser altamente specializzati: il Laser ARGON e il Laser YAG, strumenti fondamentali non solo per la cura delle patologie pediatriche, ma anche per il trattamento di problematiche oculari dell’adulto, tra cui il glaucoma.
«Il glaucoma», ricorda il dottor Scarpa, «è una malattia silente e cronica che può portare alla perdita irreversibile della vista. È oggi una vera emergenza sociale e le terapie laser rappresentano una risorsa preziosa per contenere la progressione della malattia oltre che una valida alternativa alle terapie farmacologiche e chirurgiche tradizionali».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso