Oculistica, si allungano le liste d'attesa: 4 mesi per una cataratta a Treviso

TREVISO. Per un intervento di cataratta i pazienti aspettano in media quattro mesi. C’è una mole enorme di richieste tanto che l’Usl 2 ha da poco varato, insieme ai suoi gli specialisti, un calendario con classi di priorità “mirate” valido su tutto il territorio provinciale.
I nuovi criteri stabiliscono l’intervento a 10 giorni, 2 mesi, 6 mesi oppure con nessuna priorità, che va dai 6 ai 9 mesi, il tutto in base all’urgenza valutata dall’oculista pur di riuscire a stornare le tantissime richieste.
occhi, cuore, anziani. Una strada obbligata visto che tra il 2017 e il 2018 gli interventi di cataratta sono lievitati: da 11.440 a 11.850 con un incremento di 410 prestazioni complessive. L’operazione in assoluto più richiesta che ha spinto l’Usl 2 di Marca a varare un piano di abbattimento delle liste di attesa. La stessa situazione riguarda i trattamenti per le malattie cardiache: nel 2018 sono stati eseguiti un centinaio di interventi in più rispetto all’annata precedente (1.232 prestazioni contro le 1.113 del 2017).
Aumenta la popolazione anziana e con essa le patologie da curare, al punto che l’Usl 2 registra un +3,8% delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, in primis esami di laboratorio, Radiologia Diagnostica, Ortopedia, Endocrinologia, Chirurgia generale e plastica. Può sembrare poca cosa, ma vista la difficoltà a reperire specialisti l’attività programmata non urgente finisce dietro alle emergenze e l’attesa si allunga.
l’ex Usl 7. Non a caso Oculistica, Cardiologia e Dermatologia sono le tre branche finite nel piano di rientro delle liste di attesa che la Regione Veneto ha chiesto alla direzione dell’Usl 2. Il governatore Zaia si aspetta dal direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi un lavoro di squadra per risolvere le sofferenze e rendere più rapida la risposta ai pazienti in tutte le strutture trevigiane.
C’è molto margine di miglioramento nel distretto di Pieve, dove le prestazioni con priorità “Programmabile” non raggiungono lo standard regionale del 95% di risposta entro i 90 giorni prestabiliti ma oscillano tra l’80 e l’85%. Il lavoro più importante da fare riguarderà quindi l’ex Usl 7, come ricordato di recente da Benazzi: «Siamo dentro i tempi di attesa delle prestazioni traccianti, stiamo lavorando per rispondere anche ai controlli con priorità P che sono il nostro tallone di Achille, entro l’anno ci metteremo in riga».
Ma la soluzione rappresenta anche la principale difficoltà: trovare medici è un’impresa assai ardua. «In tre anni abbiamo fatto più concorsi che nei dieci anni precedenti. Abbiamo ripristinato la graduatoria degli infermieri e risolto le carenze, stiamo facendo lo stesso con i medici, a partire dagli ortopedici e dal Pronto soccorso. Ma non è colpa dell’Usl se gli specialisti non ci sono e i concorsi vanno a vuoto», dice Benazzi.
Treviso e Asolo. Promossi con qualche correttivo invece i distretti di Treviso e Asolo: per il capoluogo la sfida è passare dall’88% al 90% nel rispetto delle tempistiche per l’erogazione delle visite di controllo, mentre Asolo dovrà alzare di due punti percentuali la presa in carico per le prescrizioni con priorità B da erogare in 10 giorni.
Classifica dei reparti. La capacità di risposta dei singoli reparti è anche uno dei criteri chiave per stabilirne l’attrattività in termini di pazienti. Nella top ten dei migliori reparti dell’Usl 2 finiscono Otorinolangoiatria, Neuroriabilitazione e Unità spinale, saldo negativo invece per Ortopedia, Urologia e Chirurgia Generale. Stanno perdendo terreno anche Ematologia, Riabilitazione e Ostetricia mentre sono in ripresa Neurochirurgia, Terapia intensiva e anche Chirurgia vascolare.
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