Occhio lesionato, medico risarcisce gli eredi

Dopo l’intervento in day-hospital l’anziano, morto per altre cause, aveva riportato un grave danno
Di Fabio Poloni
DEMARCHI CASTELFRANCO NUOVO INGRESSO SALE OPERATORIE OSPEDALE castelfranco pronto soccorso rianimazione ospedale..conegliano via treviso..vazzola cà vendramin
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CASTELFRANCO. Il medico risarcisce il danno e la querela per lesioni colpose viene ritirata.

Si è conclusa ieri mattina in tribunale a Treviso la vicenda giudiziaria del professor Tarcisio Sibilla, responsabile del reparto di day surgery-chirurgia ambulatoriale oculistica dell’ospedale di Castelfranco.

Il medico era finito a processo per lesioni colpose.

Nel 2010 un paziente si era rivolto all’oculista per farsi rimuovere una piccola escrescenza, posizionata sotto l'occhio sinistro. Doveva essere un’operazione di routine, ma qualcosa era andato storto. Dal giorno dell’intervento, infatti, l’occhio dell’anziano paziente non si è più chiuso come prima, provocandogli una serie di disagi ai quali nessun medico è riuscito a far fronte con operazioni successive: lacrimazione eccessiva e disturbi visivi che lo hanno convinto a denunciare un presunto caso di malasanità.

Secondo l’accusa formulata dalla Procura di Treviso, il medico, compiendo un errore, non avrebbe inviato il suo paziente al chirurgo plastico per rimuovere lo xantelasma di cui soffriva, un accumulo di colesterolo che ha come sua sede d’elezione il contorno delle palpebre.

Il paziente, classe 1940, si era rivolto a Sibilla per rimuovere quell’escrescenza. L’intervento era stato eseguito poche settimane dopo la visita: un’operazione piuttosto semplice, eseguita in day hospital senza alcun bisogno di ricovero.

Il paziente, tolte le bende, si era subito reso conto che qualcosa non era andato per il verso giusto.

Il chirurgo, insieme allo xantelasma, avrebbe rimosso troppo tessuto, provocandogli disagi non più reversibili. Da una piccola escrescenza, si era così ritrovato a dover fare i conti con un occhio non più simmetrico, non in grado di chiudersi completamente. Un danno irreversibile, di cui chiedeva il risarcimento.

Dopo la denuncia e il rinvio a giudizio si è aperto il processo, in tribunale a Treviso.

I tempi della giustizia, però, sono stati lunghi.

La vittima del presunto caso di malasanità, nel corso dell’iter processuale, è morta (per cause che non hanno nulla a che fare con l’intervento all’occhio). Sono stati però gli eredi, in particolare la figlia, a chiedere di continuare l’azione per rendere giustizia al èpadre.

Ieri nel corso dell’udienza è stato però ratificato l’accordo per il risarcimento del danno (una somma attorno ai cinquemila euro) e il ritiro della querela. Per il medico non servirà alcuna sentenza. Il pagamento ha posto definitivamente la parola la vicenda nelle aule della giustizia trevigiana.

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