Nuovo ospedale, Intesa finanzia con 24 milioni

Il gruppo bancario partecipa al progetto con un terzo, insieme a Unicredit e Bei Ospedal Grando: «Così abbiamo chiuso il capitolo economico dell’operazione»
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO POSA DELLA PRIMA PIETRA CITTADELLA DELLA SALUTE
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO POSA DELLA PRIMA PIETRA CITTADELLA DELLA SALUTE
Intesa San Paolo, Unicredit, Banca Europea di Investimento: è il pool di banche che finanzierà la cittadella della salute di Treviso, assicurando una dote di 76 milioni alla cordata Ospedal Grando Spa. La società che realizzerà l’opera in project financing avendo raccolto il testimone societario da Finanza e Progetti, vincitrice dell’appalto.


L’accordo prevede che Intesa e Unicredit versino 24,15 milioni, la Bei 28. Una buona fetta della quota finanziaria che va assicurata da Ospedal Grando. Società controllata da Lend Lease, che ha rilevato il 50% di Finanza e Progetti che deteneva l’80% della vecchia Ati vincitrice dell’appalto (il restante 50% fa capo a Servizi Italia) e detiene un 2,5% del capitale. Le altre quote: 10% di Siram, 2,5% ciascuna per Carron, Dilfiger Sielv e Tecnologie Sanitarie, gli altri partner della cordata vincitrice. Gli altri 126 milioni necessari sono invece pubblici, fra stato e Regione.


«Non posso che esprimere la mia soddisfazione», ha detto Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2 Marca Trevigiana, «la definizione della parte finanziaria è fondamentale per avere certezze su lavori e tempi». L’accordo è stato sottoscritto lo scorso 26 luglio, e ieri annunciato in una nota da Intesa Sanpaolo, con Banca Prossima e Banca IMI. A rappresentare Lend Lease Italia, Francesco Mandruzzato, referente di Ospedal Grando: «Abbiamo chiuso il capitolo finanziario dell’operazione, trovando il sostegno di grandi istituti di credito, che hanno compreso il valore della nostra operazione, una delle più rilevanti e innovative nel campo sanitario e territoriale».


Il gruppo Intesa San Paolo ha precisato ieri di aver partecipato all’operazione con 24, 15 milioni così ripartiti: 18 milioni Intesa Sanpaolo, 6,15 milioni Banca Prossima. E il 29% dell’intero ammontare del finanziamento concesso dal pool bancario a Ospedal Grando SpA, la stessa quota assicurata peraltro da Unicredit. Il restante 42% è invece coperto dalla Bei.


Intesa ha assunto anche il ruolo di hedging bank ( banca di copertura), mentre IMI e banca Prossima agiranno da mandated lead arranger.


«È la più grande iniziativa di project financing sanitario mai fatta in Italia negli ultimi anni, e presenta altresì un’innovativa struttura finanziaria che, attraverso il meccanismo delle distribuzioni di utili, consente alla società Ospedal Grando Impact Investing Srl di fare investimenti a impatto sociale nel terzo settore», dice la nota di Intesa San Paolo. Nessun collegamento con le vicende legate a Veneto Banca: dai vertici del gruppo fanno sapere che l’interesse al territorio del Nordest, e a un progetto rilevante come quello della cittadella, vanno ricondotte «al forte interesse con cui il gruppo ha sempre guardato al Veneto e al Nordest, e alla grande ricaduta sociale di un’opera pubblica di questa rilevanza, che comprende la ristrutturazione di edifici esistenti e la costruzione di nuove strutture, e una struttura medica potenziata con circa 1000 posti letto e nuove unità di ricerca e logistiche».


Mandruzzato, infine, sottolinea come l’accordo «genererà anche un investimento sociale sul territorio, liberando, in virtù della collaborazione con la Bei e al conseguente risparmio di oneri finanziari, una somma di 1,8 milioni destinata a iniziative sociali e di miglioramento della qualità della vita».


Verosimilmente ricadranno nel complesso dell’ex distretto militare, nell’operazione avviata da Fondazione Cassamarca, Comune e Ca’ Foscari. In ballo anche una sala auditorium da 700 posti, per gli studenti di Medicina, compresa nel progetto della cittadella ma infine stralciata per problemi tecnici legati alla bonifica dell’ex Vetrelco, ma che proprio da questo legame universitario farà scattare una serie di investimenti sociali all’ex distretto, fra cui certamente uno studentato. In questo caso Lend Lease assumerà anche un ruolo di generatore di investimenti per altre attività di servizio.


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