Nuovo depuratore da tre milioni di euro alla Burgo Group di Villorba
L’acqua utilizzata viene depurata e restituita per il 93% al canale Piavesella: ridotto il consumo idrico del 40% e il carico organico del 70%

Un nuovo impianto di depurazione - da 3,1 milioni di euro - alla Burgo Group che abbatte consumo idrico e carico organico, diventando modello di sostenibilità.
Si tratta di un depuratore biologico, in funzione nello stabilimento di Villorba: l'acqua viene prelevata dal canale Piavesella, inserita nel ciclo produttivo della carta e poi restituita depurata in ambiente - alla stessa Piavesella - per la sua quasi totalità, ossia per una quota pari al 93% (il 7% mancante si perde nel processo di evaporazione).
Rispetto al precedente sistema di ricircolo, fondato sul solo impianto fisico-chimico, l'utilizzo dell'acqua è sceso del 40% e il carico organico del 70%. Il nuovo sistema di trattamento potrebbe aprire anche nuove prospettive per lo stabilimento villorbese, oggi specializzato nella carta da libri scolastici ed editoria in generale: vedi gli imballaggi per alimenti.
Burgo Group conta tremila dipendenti fra l'Italia e la consociata in Belgio: nove stabilimenti sono nel nostro Paese, distribuiti fra Veneto, Friuli, Lombardia, Abruzzo e Lazio. Nella Marca l'altra storica sede è a Mignagola. Il fatturato 2023 ammonta a 1.538 milioni di euro, lo scorso anno è stato prodotta carta per oltre un milione di tonnellate.
Il nuovo depuratore, costruito l'anno scorso, è operativo da aprile ed è in corso la fase di monitoraggio: occupa una superficie di 1.842 metri quadrati, collegandosi a rami della produzione già esistenti, come la vasca di decantazione (che trattiene le acque per sette ore) e l'impianto di trattamento fisico-chimico. Il nuovo impianto s'inserisce nella politica "Go 2030" dell'azienda, che in fatto di sostenibilità – evidente il riferimento all'agenda 2030 – punta anche al riutilizzo massimo possibile degli scarti recuperabili e su un modello energetico fondato sull'autoproduzione.
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