Nuove antenne per la telefonia, il Comune di Treviso rinnova la mappa dei rischi

TREVISO. Una nuova antenna per la telefonia a Selvana, una sul campanile della chiesa di Canizzano, un’altra nell’area del parcheggio dell’ospedale Ca’ Foncello, celata in un palo dell’illuminazione. Sono i tre impianti che verranno installati a breve da Iliad. Ma a questi se ne aggiungeranno altri, ed altri nel tempo sono stati tolti o riconfigurati. Di qui la decisione del Comune che, per vederci chiaro in tema di onde elettromagnetiche sulla città, ha deciso di aggiornare la mappatura dell’influenza di tutti i pennoni della telefonia mobile.
L’ultimo dato nel 2017
La mappatura delle “ricadute” sulla città delle antenne era ferma a due anni fa. Sia chiaro: Arpav e amministrazione hanno sempre vincolato l’installazione di ogni nuovo ripetitore della telefonia alla presentazione di un piano di verificare del mancato superamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici; ma quel che mancava dal 2017 era una mappa di visione generale, che permettesse anche di aggiornare la cartografia delle antenne con tutti i nuovi impianti e le riconfigurazioni.
In questi anni ne sono state fatte tante, anche a seguito dell’avvicendarsi di gestori e dell’arrivo di Iliad che ha presentato nel 2017 un programma di installazione per 31 nuovi impianti ed oggi ne ha installati già sette, con la previsione di aumentare la copertura. Di qui l’incarico all’Arpav, che già in passato si era occupata della redazione di una mappa generale capace di valutare l’incidenza delle onde elettromagnetiche sul territori cittadino a diverse quote nei pressi delle varie antenne. Lo studio andrà presentato al Comune entro fine anno, permettendo all’uffici o ambiente di avere un’idea chiara della situazione.
I dati: nessun allarme
Fu l’allora assessore all’Ambiente Michele Chiole, nel rullare dei tamburi di protesta contro le installazioni dei pennoni (e non è una metafora), a difendere a spada tratta il piano dell’amministrazione sottolineando: «Più ce ne saranno, più bassi saranno i livelli di inquinamento». E i dati confermano ancora oggi visto che i livelli di emissioni sono circa dodici volte sotto la soglia di attenzione e quaranta sotto quella limite. Se poi si pensa che la tecnologia 5G, ancora sperimentale, un domani punta a fare di ogni palazzo un’antenna, si capisce come il principio continua valere.
Contenzioni e incassi
Da un anno Vodafone non paga più l’affitto per gli impianti posti su aree comunali avvalendosi del principio di “servizio pubblico”, un contenzioso di cui abbiamo parlato sulle pagine del nostro giornale, che non è ancora risolto e potrebbe portare a pesanti ammanchi dal bilancio (di media 22 mila euro il canone applicato annuo dal Comune). Ma mentre Ca’ Sugana studia le carte legali, ci sono altri che incassano. In primis le parrocchie che hanno scoperto il valore economico dei “campanilismo”, da fenomeno sociale a ottima occasione per dare spazio alla telefonia.
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