Norme ferree per i recuperanti di residuati

L’associazione “Il Piave”: «Senza autorizzazioni non si può raccogliere neanche una gavetta»
bigolino bomba sul piave
bigolino bomba sul piave

TREVISO. La passione per le guerre mondiali è diffusa in provincia, ma anche strettamente regolamentata. Chi ricerca reperti di guerra è definito recuperante come chi nella prima metà del '900 cercava negli ex campi di battaglia bombe e altri materiali per rivederne i metalli. Attualmente questa ricerca è fatta solo per collezionismo ed è regolata da una legge regionale del 2012 che impone una sorta di "patentino". Per averlo, se si è iscritti ad un'associazione di appassionati, è necessario fare un corso e pagare due marche da bollo di circa 12 euro. Volendolo fare privatamente è necessario pagare 150 euro in più e dichiarare di conoscere le normative sull'archeologia e la legislazione riguardante le armi e gli esplosivi. In questo caso la domanda è vagliata con estremo rigore. Raccogliere senza patentino un reperto comporta 1000 euro di multa più denuncia se si tratta di armi funzionanti o bombe inesplose.

«I neorecuperanti lavorano per musei e mostre», informa Alfredo Tormen, presidente dell'associazione "Il Piave 1915-1918" che conta più di 300 soci in tutto il Veneto. «Senza l'autorizzazione non si può raccogliere nemmeno una gavetta e gli ordigni inesplosi non vanno mai toccati. Chi li trovasse deve in ogni caso chiamare le forze dell'ordine», informa Tormen. «Ad ogni modo, non ci sono casi dal 1961 ad oggi di persone che si siano ferite pestando o muovendo ordigni da terra, gli incidenti sono sempre dovuti ad alcuni imprudenti che per tenersi il guscio della granata cercano di smontarla», continua il presidente dell'associazione. «In questi casi, gli incidentati, se ci riescono, per evitare la denuncia penale, siccome non si possono smontare ordigni, raccontano le storie più disparate: che hanno pestato, smosso l’ordigno senza sapere di cosa si trattava e cosi via. In verità, non c’è ordigno che scoppi semplicemente perchè mosso: diversamente, considerando che i campi sono ancora pieni di bombe, i trattori salterebbero con una certa frequenza per aria. Sono questi, infatti, che con l’aratro urtano spesso delle bombe e sono proprio i contadini i maggior ritrovatori di ordigni», conclude Tormen. “Il Piave” ha sede in provincia di Venezia: nella Marca non ci sono associazioni di recuperanti, ma solo club di collezionisti. Molti sono invece gli appassionati: alcuni agiscono illegalmente e con imperizia.

Gino Zangrando

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