Non trova lavoratori, è costretto a vendere l’autolavaggio: «I giovani odiano la gavetta»

La decisione drastica del gestore Alessandro Trevisan: «Hanno paura di fatica, sabati qui e paga base iniziale»

TREVISO. Non trova collaboratori: mette in vendita l’autolavaggio. È la decisione che ha preso – a malincuore – Alessandro Trevisan, titolare dell’area di servizio 2T Service sull’Opitergina.

La decisione

«Non chiudo», chiarisce subito Alessandro, «cedo soltanto il pacchetto lavaggio. Ho molto lavoro ma non riesco a trovare gente responsabile, con voglia di fare e soprattutto che abbia voglia di cominciare dalla gavetta».

Lavoro ce n’è tanto: attualmente l’autolavaggio funziona a pieno regime, ma se qualcuno fosse interessato Trevisan ha deciso di cederlo in quanto senza collaboratori tutta l’attività, comprensiva del distributore di benzina, è diventata troppo pesante da gestire. Da circa un mese infatti sta cercando inutilmente un collaboratore per l’autolavaggio ma, anche se appare incredibile di questi tempi, non riesce a trovarlo.

Quattro colloqui

«In un mese ho provato quattro persone e fatto altrettanti colloqui», spiega Alessandro Trevisan, «Quello del lavaggio delle auto è un lavoro molto fisico, non a livello di forza bensì di resistenza. Le persone provano ma quando occorre muoversi un po’ di più o rinunciano o più semplicemente si limitano». Problemi anche col lavoro nel fine settimana.

«Non sia mai lavorare il sabato», asserisce sarcasticamente Alessandro, «che alla fine qui lavoriamo solo fino alle 14/15 del sabato e poi chiudiamo. Avevo trovato un ragazzo che sembrava essere la persona ideale ma l’altro giorno, dalla sera alla mattina, non si è più presentato al lavoro. Sono rimasto senza parole».

Relativamente alla remunerazione Trevisan offre quella prevista dal contratto nazionale.

La gavetta

«Lo stipendio è quello del contratto nazionale del lavoro del settore commercio, se non erro di poco più di 7 euro all’ora lordi, ma io considero ovvio che una persona debba fare un po’ di gavetta prima di poter pretendere, ma dalla mia esperienza vedo che non hanno intenzione di farla, piuttosto vanno a lavorare in fabbrica», commenta Trevisan, «Anch’io ho lavorato da dipendente per molti anni e sono stato sicuramente sottopagato ma mi sono sempre dato da fare per imparare e migliorare senza pretendere niente.

Ecco, la mia impressione è che oggi tutti pretendano senza muovere un dito. Per fortuna so che da qualche parte le mosche bianche esistono ancora e se me ne dovesse capitare una sicuramente non me la lascerò scappare». —


 

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