«Non temete i lupi del Cansiglio, sono 7 e hanno cacciato 40 daini»

Il dibattito
Sono ben sette i lupi del Cansiglio. Un unico branco, però: padre, madre, e cinque figli, nati la scorsa primavera ma già maturi per predare. È quanto è emerso venerdì sera all’Hangar di Veneto Agricoltura in Pian Cansiglio dove sono accorse un centinaio di persone per ascoltare gli esperti sul ritorno del predatore nella Marca del quale sono state trovate molte tracce, tra le quali una quarantina di carcasse di daini e cervi.
L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione naturalistica “G. Lorenzoni” la cui principale attività è la cura del Giardino Botanico alpino di Veneto Agricoltura in Pian Cansiglio. I relatori? Luca Zanchettin, Michele Bottazzo, Francesco Mezzavilla, e altri esperti. Tutti concordano su un punto: «Di questo carnivoro non bisogna avere paura, neppure se scende fino a Vittorio Veneto (e magari finisce sotto un’auto) e se, come pare, delocalizza fino nelle campagne di Codognè». L’altra sera, infatti, si è detto che è in corso un supplemento di indagini per capire se sia stato un pastore tedesco o un altra specie. Certo, con queste presenze, bisogna usare il massimo di prudenza. Ma nessuno dei numerosi cacciatori presenti l’altra sera ha alzato la mano per chiedere la cattura del lupo.
Il branco dell’altopiano si sarebbe moltiplicato questa primavera. Il maschio e la femmina sono arrivati l’anno scorso, a quanto pare non insieme. Avrebbero figliato tra marzo ed aprile: ben cinque lupacchiotti. Zanchettin e colleghi li hanno immortalati con le fototrappole. Ma si è detto, nei mesi scorsi, che il gruppo si sarebbe scomposto, e diviso. Insieme ne sono stati fotografati quattro, in tempi recenti. Invece c’è chi ha asserito di averli rivisti, poche settimane fa, ancora sette, tutti insieme.
E non è escluso che la prossima primavera il gruppo si moltiplichi, specie se arriverà qualche figura esterna, con la quale, di solito, l’accoppiamento è più naturale. D’altra parte all’interno della foresta del Cansiglio i lupi trovano da mangiare: cervi, daini, caprioli, non più pecore o bovini perché gli allevatori hanno tirato su di recente degli inamovibili. Quest’anno di carcasse di animali predati ne sono state trovate una quarantina. Una selezione naturale, la chiamano i forestali. «In condizioni come queste, il branco – ha spiegato Zanchettin, autore di studi universitari in materia – difficilmente si sfalderà e sarà stanziale».
Un areale come il bosco del Cansiglio è al di sotto della media delle estensioni. Questi carnivori, si sa, macinano decine di chilometri al giorno per catturare le loro prede. In Cansiglio le trovano a chilometro zero. E se altri lupi cercano d’insediarsi nel territorio, i residenti li allontanano. Non è escluso, però, che i piccoli decidano di emigrare, quando si sentiranno più robusti. Più probabilmente nel vicino Friuli, piuttosto che in Alpago, attraverso il monte Cavallo, ad esempio, riusciranno a trovare anche dei mufloni come prede.
A margine del convegno l’attenzione si è soffermata sulle gru che, in volo verso la Francia e la Spagna, si sono fermate, probabilmente stanche, sulla Piana del Cansiglio, per riposare. Una coppia è stata predata. Gli esperti ipotizzano che sia stata una volpe piuttosto che un carnivoro. —
Francesco Dal Mas
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