Non solo Covid, a Treviso meglio usare le mascherine per proteggersi dall’inquinamento

TREVISO. Quando la concentrazione di Pm10 supera i 50 microgrammi per metro cubo, stiamo respirando veleno. A Treviso in questi giorni siamo arrivati oltre quota 140, e le previsioni per i prossimi non sono migliori. «Meglio usare le mascherine anche contro le polveri» fa notare la dottoressa Elisabetta Favero, allergologa al Ca’ Foncello.
Altro che blocco del traffico: che rischi ci sono per la salute?
«Le polveri sottili arrivano nelle piccole vie respiratorie e aggravano le patologie di base dei pazienti cronici, soprattutto bronchiti e asma. Possono derivare dalla combustione naturale o dalle attività umane, il grosso problema è che sulla loro superficie si legano altre sostanze tossiche, come gli Ipa, idrocarburi policiclici aromatici con effetto cancerogeno. L’Oms e l’Airc, tra le altre, hanno classificato l’inquinamento dell’aria come cancerogeno. Da un lato, quindi, il rischio di peggioramento delle bronchiti croniche, dall’altro l’aumento del rischio di cancerogenesi, specie tumore al polmone, nelle aree urbane. E non ci sono solo le Pm10: anche le Pm2.5 sono dannose, la differenza è data dalla grandezza».

Che danno provocano le polveri sottili?
«Arrivano nelle piccole vie respiratorie e aggravano le patologie di base. Provocano un danno dell’epitelio delle vie respiratorie con conseguente attivazione di citochine infiammatorie. Vi è anche un aumentato rischio di insorgenza di asma nei bambini, anche in età perinatali. A livello di sintomi, aumentano tosse e catarro, peggiora la funzionalità respiratoria».
In che quantità queste polveri rischiano di compromettere la salute? Per quanto tempo potremmo respirarle?
«Ci sono studi che dimostrano un aumentato rischio di mettere al mondo bimbi con respiro sibilante in donne gravide che durante la gravidanza sono rimaste esposte di più a fattori inquinanti. Quindi sono sufficienti alcuni mesi».
Lei è un’allergologa: in che modo le Pm10 peggiorano le allergie?
«Sappiamo che si può verificare un peggioramento della rinite allergica o dell’asma, perché l’infiammazione dovuta all’inalazione delle polveri aumenta il danno epiteliale, con riduzione della funzione di barriera della mucosa. L’allergene - per esempio l’acaro, o un polline - penetra di più».
Come possiamo difenderci?
«L’uso della mascherina ci protegge. Sarebbero meglio le Ffp2, ma consigliamo di avere almeno una sciarpa, una barriera, soprattutto per i bambini che fanno attività sportiva all’aperto. Non meno importante, chi lavora all’aperto in contesto urbano dev’essere fornito di mascherina e deve proteggersi assolutamente».
Andare a correre di sera o fare qualsiasi altro sport, con livelli di Pm10 superiori a 100 come quelli di questi giorni, è sconsigliato?
«L’Arpav dice che è meglio evitare l’attività ludica e sportiva all’aperto in questi giorni, specie in contesto urbano. Gioco e sport comportano un’attività respiratoria più elevata, con frequenza maggiore, il che fa sì che si inalino irritanti atmosferici in maggiore quantità. È sufficiente mettere una barriera al loro ingresso nel corpo. I ciclisti spesso usano una semplice fascia di stoffa, uno scaldacollo».
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