Nomine, il sindaco: «Decido io»

Mercoledì in municipio si voteranno le presidenze delle commissioni consiliari. Le minoranze chiedono posti-chiave. E' guerra sul diritto di revoca proposto dalla maggioranza
MONTEBELLUNA. Si parlerà di criteri per le nomine nei consigli di amministrazione, nei comitati di gestione, nelle commissioni degli enti mercoledì prossimo, giorno in cui è convocato il consiglio comunale per discutere delle linee programmatiche dell'amministrazione comunale, costituire le commissioni consiliari e definire i criteri delle nomine. E già uno dei criteri abbozzati farà discutere: il potere di revoca del sindaco nel caso in cui un rappresentante in qualche ente porti avanti indirizzi opposti a quelli dell'amministrazione. Ma sul tappeto del prossimo consiglio ci sarà anche la questione delle presidenze delle commissioni consiliari, perchè le opposizioni chiederanno che qualche presidenza sia assegnata a loro e non siano appannaggio esclusivo della maggioranza.


Ci sono da rinnovare i componenti di vari consigli di amministrazione e comitati di gestione e di rappresentanti del comune in enti e società: museo, biblioteca, casa di riposo, Pro loco, Montenuoto, Fondazione del Museo dello Scarpone e altre. Nella maggior parte dei casi si tratta di nomine che spettano al sindaco, dove però in certi casi deve essere garantita anche la rappresentanza delle minoranze. Al di là del fatto che queste ultime non hanno ancora cominciato a parlarsi tra loro per indicare delle candidature concordate, col rischio che il sindaco si trovi sul tavolo una rosa di nomi proposti dai vari gruppi consiliari di minoranza e peschi quindi nel mazzo chi più le aggrada, c'è la questione del potere di revoca.


«E' un punto da chiarire - precisa Flavio Bacchiega, del Pne -. Questo potere di revoca sarebbe finalizzato ad evitare che un membro nominato dal comune porti poi avanti indirizzi diversi da quelli dell'amministrazione comunale, ma è logico che un rappresentante della minoranza abbia idee diverse da quelle della giunta. Perciò si tratta di trovare il modo che non ci sia questa spada di damocle sui componenti indicati dalle minoranze e nominati dal sindaco». Un potere di revoca che Laura Puppato aveva utilizzato cinque anni fa, quando aveva revocato i rappresentanti del comune nella Montepower e ne aveva nominati di sua fiducia con l'incarico di arrivare alla cancellazione del progetto del termodistruttore. L'altro nodo che può provocare attriti è la presidenza delle commissioni consiliari. Le nomine delle commissioni ci saranno già mercoledì e ogni gruppo indicherà i suoi commissari nelle varie commissioni, dove il voto non sarà nominale ma proporzionale alla rappresentanza in consiglio comunale. Il presidente sarà poi eletto dalla commissione. «Abbiamo chiesto nella riunione dei capigruppo se la maggioranza voleva tenersi tutte le presidenze, non abbiamo avuto una risposta - spiega Flavio Bacchiega - il ruolo di presidente non è solo formale, è lui che decide quando riunire la commissione e stabilisce l'odg, quindi determina cosa fa e cosa non fa la commissione. Noi chiederemo di avere delle presidenze. Vedremo se rispondono negativamente come cinque anni fa».

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