«Noi, costretti a fermare le danze al Melodi di Castelfranco, siamo diventati venditori di prosecco Docg»

I fratelli Gino e Giuseppe Zorzi sono proprietari della discoteca castellana e si sono reinventati con la loro  soloprosecco.it 

CASTELFRANCO
«Siamo chiusi dal 23 febbraio. Dal giorno dopo andiamo in ufficio ogni mattina alla ricerca di un’idea per risollevarci». Gino e Giuseppe sono i proprietari del Melodi, storico locale da ballo castellano chiuso da più di nove mesi per l’emergenza Covid. «Manca poco e portiamo i libri in tribunale».

Risale appena allo scorso settembre il grido d’allarme dei gestori della discoteca. La crisi, tuttavia, non ha spento la forza d’animo dei fratelli Zorzi che rispolverando gli studi enologici si rimettono in pista grazie a un e-commerce di Prosecco Docg.

«Di fronte alle difficoltà ci siamo reinventati. Siamo ripartiti dai nostri studi e dalla voglia di promuovere il territorio cavalcando lo sviluppo del commercio on-line. Da lì è nato il negozio virtuale “soloprosecco.it” che riunisce 26 cantine vendendo Prosecco Superiore D.O.C.G. di Conegliano e Valdobbiadene. Avremmo potuto vendere qualsiasi altra cosa, la scelta invece è ricaduta proprio su questo prodotto straordinario. E l’idea si è rivelata vincente tanto che nel giro di poco siamo riusciti a costruirci una rete che ora è in crescita. Possiamo consegnare in 13 paesi all’estero, stiamo già riscuotendo un buon successo in Germania e Austria. Ne abbiamo passate tante dopo la morte di papà, non potevamo arrenderci al Covid».

Franco Zorzi muore in un incidente nel 2012 lasciando 8 figli fra cui Gino e Giuseppe i quali ereditano la discoteca che nel 2013 riapre i battenti. «Il Melodi è il frutto di molto lavoro e sacrifici. Da 7 anni investiamo tutto il nostro guadagno nel locale che fino a febbraio faceva ballare 160 mila persone ogni stagione. Fa male pensare che in quelle sale vuote ci sono almeno 1.200.000 euro di investimenti. L’etica dietro a “soloprosecco.it” nasce da una riflessione sul valore del lavoro e del sacrifico. Vogliamo commercializzare prodotti di qualità, senza “svenderli”. Come noi investiamo nel locale, così il viticoltore impiega 800 ore per vinificare un ettaro della sua terra».

Il logo del progetto è il muso di un cammello: «È un animale dal valore simbolico che sopravvive nel deserto. Alla pandemia noi rispondiamo con l’inventiva».—

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