Nella Marca 200 mila persone in sovrappeso. All’ospedale anche bimbi con il diabete

TREVISO. Un esercito di uomini, donne e bambini in sovrappeso. Duecentomila persone in provincia di Treviso hanno problemi con la bilancia e di conseguenza con la salute. Il 25 per cento del totale, che supera quota 800 mila residenti: uno ogni quattro abitanti.
Sono dati allarmanti che giungono dai professionisti dell’Uls 2 e in particolare dall’Unità operativa complessa Malattie endocrine, del metabolismo e della nutrizione guidata dal dottor Agostino Paccagnella. Ai vari servizi non accedono solo i più gravi, che oltre al problema dell’obesità, presentano complicanze cardiocircolatorie, diabete o altre problematiche sanitarie.
«I grandi obesi – spiega il dottor Paccagnella - sono l’8-10 per cento del totale della popolazione trevigiana e molti di loro sono sottoposti a terapie farmacologiche pesanti».
Se nel dopoguerra la questione era come nutrire la gente sottopeso, superando la fase tragica della pellagra per tanti contadini cresciuti quasi esclusivamente a polenta, ora risulta pressante arginare il troppo cibo, spesso traboccante di zuccheri, conservanti e coloranti. Molto spesso i pazienti obesi sviluppano il diabete, quello di tipo 2, legato in genere a questioni alimentari o di anzianità. Un problema che riguarda però anche tanti bambini.

«Ai nostri sportelli arrivano bimbi con un diabete che in genere emergeva con l’età avanzata», conferma il direttore del mega reparto che congloba servizi a Treviso ma anche in altre sedi del territorio provinciale, oggi di competenza dell’unificata Uls Marca Trevigiana. Sono bambini che mangiano troppo e male, stanno seduti ore al divano davanti alla televisione o al computer, non giocano all’aria aperta, non corrono in bicicletta, non consumano ciò che introducono.
Per arginare tutto questo l’azienda socio-sanitaria ha avviato campagne di prevenzione ed educazione alimentare nelle scuole.
Uno dei progetti più originali coinvolge il gruppo Alcuni, famosi per i loro cartoni animati, chiamati a diffondere l’idea di “merenda sana” attraverso i personaggi dei Cuccioli, protagonisti di una serie televisiva molto amata dai bambini. Ma è un percorso lungo e complesso, che coinvolge le famiglie spesso in lotta contro la quotidianità. Allora risulta magari più facile mettere in tasca al piccolo una merendina confezionata.
E se la prevenzione va fatta capillarmente sul territorio attivando i medici di base, all'ospedale giungono i casi più disparati. Le disfunzioni alimentari non riguardano solo l’obesità perché esistono d’altro canto le adolescenti di una magrezza estrema, affette da anoressia e bulimia (circa 200 nuovi casi all’anno). Per loro si attiva il servizio nutrizionale insieme a psichiatri e psicologi.
L’unità diretta da Paccagnella adotta il principio di squadra, per ogni problematica si coinvolgono i colleghi di competenza e si lavora in team. Ciò consente di seguire in un anno migliaia di casi: 14 mila sono i contatti nutrizionali e 15 mila quelli legati al diabete. Per quanto riguarda l’alimentazione, un contatto su due riguarda obesi e diabetici, il 40 per cento sono pazienti oncologici e il 10 per cento tutto il resto (tra cui la celiachia). Numeri impressionanti su un bacino di 850 mila abitanti (tutta l’Uls 2 tranne Montebelluna), tenendo conto che a Treviso giungono pazienti da fuori provincia.
Chi gode di corsia preferenziale sono i bambini: 120 i diabetici in età scolare che partecipano a mini gruppi di sostegno con pediatri (fondamentale la collaborazione con il primario Stefano Martelossi), infermieri, psicologi che aiutano ad elaborare strategie per affrontare una dieta difficile da accettare e il rapporto con l’insulina. Ogni estate i si ritrovano tutti al campo-vacanza e lo scorso luglio a Lignano l’iniziativa ha festeggiato i primi dieci anni di attività. —
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