Nel sangue alcol sei volte più del limite

La donna che ha investito e ucciso Scarabello era ubriaca, si attende l’esito della ricerca di eventuali sostanze stupefacenti
Di Marco Filippi
FILIPPI TREVISO AG.FOTOFILM INCIDENTE MORTALE CAVALCAVIA SAN GIUSEPPE
FILIPPI TREVISO AG.FOTOFILM INCIDENTE MORTALE CAVALCAVIA SAN GIUSEPPE

Federica Dametto s’era messa alla guida della sua auto con un tasso alcolemico superiore sei volte al consentito. È l’agghiacciante responso arrivato dagli esami effettuati all’ospedale, dopo l’incidente sul cavalcavia di San Giuseppe che giovedì notte ha stroncato la vita dell’imprenditore Enrico Scarabello, 38 anni di Carbonera. L’esito delle analisi, arrivato ieri mattina sul tavolo del pubblico ministero Barbara Sabattini, segna un valore inequivocabile: 3.1 milligrammi di alcol per litro di sangue, oltre sei volte lo 0.5 che è il valore al di sopra del quale scatta il ritiro della patente. Numeri che parlano da soli. Dopo essere stata sorpresa dai carabinieri, a dormire all’interno della sua Rover Bianca, posteggiata in via Cattaneo – a qualche centinaio di metri dal luogo dell’incidente – la 37enne di Dosson, pur essendo evidenti i segni sull’auto della tragedia avvenuta pochi minuti prima, non ha assolutamente ammesso di aver investito la coppia di Carbonera.

Federica Dametto era frastornata e in evidente stato confusionale. Ha soltanto detto di essere di ritorno dalla manifestazione musicale dell’Home Festival. Per quattro volte i carabinieri l’hanno sottoposta all’alcoltest, ma la donna non è riuscita nemmeno a soffiare. Per questo motivo è stato necessario il suo trasporto all’ospedale per sottoporla alle analisi del sangue. Ora si attendono anche i risultati delle analisi tossicologiche per capire se la donna, oltre all’alcol, avesse assunto anche sostanze stupefacenti. Ma ci vorrà ancora qualche giorno.

Nel frattempo Dametto, dopo aver trascorso la notte successiva all’incidente mortale di San Giuseppe nella cella di sicurezza della questura, si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione di via Canova a Dosson di Casier. Pare che all’indomani della tragedia, venerdì mattina, non avesse ancora smaltito gli effetti della sbornia e non si fosse resa veramente conto di quello che era successo la notte precedente. Almeno così è apparsa alle forze dell’ordine che le hanno comunicato la decisione del pubblico ministero di metterla agli arresti domiciliari.

Gli agenti della polizia stradale e i carabinieri della compagnia di Treviso stanno continuando le indagini. La Rover bianca a bordo della quale Federica Dametto viaggiava la notte della tragedia rimarrà a lungo sotto sequestro per permettere alle forze dell’ordine di effettuare tutte le verifiche del caso. Il quadro investigativo si sta comunque completando: le ammaccature sulla carrozzeria dell’auto, il parabrezza rotto e lo specchietto lasciato sul luogo della tragedia sono elementi pesanti. A questi si aggiungono ora gli esiti sul tasso di alcolemia nel sangue.

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