Nasce Zorzi 2.0 per salvare l’occupazione

Salvi 40 lavoratori su 97 alla Zorzi spa storica azienda costruttrice di rimorchi trevigiana grazie ad un accordo raggiunto con la Menci Spa, società di Arezzo che opera nel medesimo settore. Quella della Zorzi era una crisi annunciata da tempo, che coinvolge le aziende del comparto di tutta Italia: a livello nazionale le immatricolazioni di nuovi camion in tre anni sono passate da 16 mila alle 6 mila del 2012 (ma nel 2013 si naviga attorno ai 5 mila).
Una crisi profonda dunque che ha colpito anche la Zorzi spa, storica azienda trevigiana leader nella costruzione di semirimorchi e rimorchi con quasi un secolo di storia alle spalle.
I dipendenti nel 2008 erano 160, a causa della crisi sono diventati 97, la maggior parte costretti a lunghi periodi di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. La crisi aveva colpito così duramente l’azienda che lo scorso 5 aprile aveva presentato al tribunale di Treviso una richiesta di concordato liquidatorio per poi cambiare denominazione in Sir spa.
Ora però si apre uno spiraglio per salvaguardare almeno una parte dei dipendenti, proseguire l’attività attraverso l’attivazione di sinergie con un’altra società che opera nel medesimo comparto, di Arezzo, la Menci Spa. E sperare in una ripresa economica che consenta il reintegro anche di coloro rimasti fuori dall’accordo.
«Sir ha presentato i libri in tribunale, con la richiesta di concordato preventivo, ma è stato fatto un accordo con quest’azienda di Arezzo che, se il giudice dovesse acconsentire, consentirebbe di salvare 40 lavoratori, ad alta professionalità», ha spiegato Franco Baggioli, Fiom Cgil.
In pratica è stata costituita una nuova società, Zorzi 2.0 (per consentire il proseguimento del marchio) che procederà con l’affitto del ramo d’azienda con l’obbligo irrevocabile d’acquisto al termine del contratto.
«E’ una scelta per fare sinergia tra le due società, per avere un mix di tipologie di prodotto più completo da offrire al mercato. La nuova società dovrebbe ripartire con una quarantina di dipendenti da settembre previa approvazione del giudice - continua Baggioli - in questo modo si tenta di rimanere in modo positivo sul mercato in attesa che vi siano segnali in controtendenza rispetto alla caduta libera sulle immatricolazioni dei mezzi».
I restanti 57 lavoratori esclusi dalla new co potranno usufruire di altri dodici mesi di cassa integrazione straordinaria: l’accordo prevede che in caso di ripresa i lavoratori verranno ripescati proprio tra gli “esclusi”. Un accordo che ora s’attende venga accolto dal giudice del tribunale di Treviso. (s.g.)
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