Mura e strade più verdi In città 205 nuovi alberi

Nuovi salici per i Buranelli, dieci tigli per ridare verde e ombra a viale Monfenera, altri cento nuovi impianti tra le vie di Treviso e soprattutto quasi cento nuovi ippocastani per le mura. Ecco il piano disegnato dall’amministrazione per ampliare e rimboschire la città.
Il progetto si divide su due fronti, ed è stato curato dall’assessorato ai lavori pubblici con l’aiuto dell’agronomo e forestale Paolo Pietrobon, già responsabile dei lavori per rinnovare il parco di villa Manfrin-Margherita. Una parte riguarda gli impianti nella città, dentro e fuori mura, ma soprattutto concentrati nei quartieri; un’altra tutta l’area verde da Porta Santi Quaranta e piazzale Burchiellati.
A Treviso troveranno spazio piante di 13 diverse specie selezionate a seconda del loro futuro posizionamento e identificate anche leggendo documenti dell’Ottocento in cui si racconta come è stata alberata la città nei progetti dell’allora assessore Caccianiga.
È un ritorno al passato, se vogliamo dirla così, fatto valorizzando viali alberati, quartieri un tempo più verdi di quanto non lo siano stati in epoca moderna, e cercando di tappare i buchi dei tanti tagli avvenuti negli ultimi anni a seguito delle manutenzioni, non ultima quella avviata proprio dalla giunta Manildo sulle mura.
E partiamo proprio da qui. Il bellissimo parco a nord del centro storico nei tempi andati contava 421 piante, ma negli anni molte piante sono state tagliate perché ritenute pericolose, perché morenti, cresciute in ambiti insicuri o spezzatesi a seguito di temporali (ben 32 gli ippocastani eliminati solo nell’ultimo biennio). Interventi ed eventi che hanno ridotto la foresta a 329 piante. Bene: si tornerà alle origini. Il progetto disegnato da Pietrobon conta di investire infatti 60 mila euro per riportare sulle mura 93 ippocastani infoltendo la foresta che tornerà così a essere quella di un tempo. Agli impianti verranno affiancati lavori per la risistemazione di alcuni tratti del terrapieno, lo spostamento di altre piante cresciute in zone scomode, riporti di terreno a colmare alcune buche causate da piogge o vecchi alberi estirpati.
Le mura più verdi e più sane quindi, visto che fino ad oggi si è lavorato molto anche per contrastare gli effetti del morbo che aveva iniziato ad ammalorare molti ippocastani del bellissimo viale sulla cima del terrapieno. Il piano è pronto, e il bando di gara per rimboschire le Mura sarà lanciato a inizio anno. Poi toccherà alla seconda fase del progetto verde di Ca’ Sugana: quello dedicato al resto della città.
Arriveranno 112 piante, e saranno così distribuite: dieci in via Lancieri di Novara, ben 27 in Strada di Canizzano, due in via Dalmazia, quattordici lungo strada di S. Angelo, una in via Federici, nove in via San Zeno. E poi ben dieci lungo viale Monfenera, due in Riviera Garibaldi, nove in città giardino (via Filzi), undici in vicolo Ca’ Zenobio, due in via Chiesa, cinque in via Albona, due in via Pastro, sei in via Muggia. Più due nuovi salici sulla Riva dei Buranelli dove anche la seconda pianta rimasta in piedi dopo il crollo della prima è stata ritenuta instabile perché all’epoca venne piantata troppo grande per radicare come dovuto.
E non si tratterà di soli ippocastani. Il progetto redatto dai lavori pubblici, sempre con l’ausilio di Pietrobon, ha scelto aceri, ippocastani, i bellissimi alberi di Giuda contraddistinti dalla fioritura violacea, noccioli di Costantinopoli, platani, pruni, farnie, sorbi, tigli e ovviamente salici (guai a togliere le belle fronde cadenti nei Buranelli). Spesa per questo secondo intervento? Quaranta mila euro circa.
Certo, per vederli crescere e ombreggiare a dovere ci vorrà del tempo, sia sulle mura che nel resto della città. Ma il risultato, alla fine, sarà di 205 nuove piante a cui vanno aggiunti i 50 alberi donati dai supermercati Alì per impreziosire il parco Uccio a Santa Bona il cui impianto è in corso d’opera.
Federico de Wolanski
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