Muore alla gara di pattinaggio della figlia

Elena Zanco, 40 anni, vicentina, è la vittima di una tragedia che si è consumata al PalaParco

SILEA. È un lutto che ha toccato anche il pattinaggio di Marca quello per la morte improvvisa e apparentemente senza un perché di Elena Zanco, 40 anni di Montorso Vicentino. La tragedia è avvenuta alcune settimane fa, ma l’eco della notizia è ancora forte nel mondo delle rotelle trevigiane. Elena Zanco è stata colpita dal malore fatale mentre stava riprendendo con la telecamera la gara della figlia più piccola alla pista del PalaParco a Silea. La bimba di 9 anni, atleta della società di pattinaggio “New Angels” di Montebello nel Vicentino così come la sorella maggiore di 13 anni, era appena scesa in pista e stava per iniziare il suo esercizio. Elena era arrivata a Silea assieme al marito Fabio Tadiello per assistere alla gara della figlioletta. All’improvviso, proprio in apertura dell’esibizione sui pattini della bambina, si è materializzata la tragedia che i familiari della donna non hanno esitato a definire un fulmine a ciel sereno. «Fabio, sto male, aiutami», ha detto all’improvviso la mamma quarantenne rivolta al consorte. Tra il pubblico accorso a Silea per la gara di pattinaggio c’erano anche dei medici: immediato il loro intervento mentre nel frattempo partiva la telefonata al centralino del Suem. In pochi minuti l’ambulanza di Treviso Emergenza era arrivata al parco dei Moreri: le manovre di rianimazione di Elena Zanco erano continuate per oltre venti minuti, tra silenzio e disperazione per la gravità della situazione. Grazie agli sforzi dei medici, il cuore della mamma aveva anche ripreso a battere. Trasferita d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello, la quarantenne è morta il giorno successivo al malore. Elena Zanco lavorava come impiegata nell’azienda di autotrasporti del marito Fabio. Era una persona molto attiva sia nel mondo della scuola come rappresentante dei genitori, sia con la società di pattinaggio dove militano le figlie, sul sito internet del gruppo sportivo c’è una dedica: «Nella vita si incontrano tantissime persone, poche diventano veri angeli. Elena sempre con noi». Gli organi di Elena sono stati donati. (ru.b.)

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