Multa “corretta” dopo il saldo. Il sindaco di Castello di Godego ricorre e vince

CASTELLO DI GODEGO. Multa “corretta”, se si è pagata quella sbagliata di importo minore il procedimento è da considerarsi chiuso senza dovere alcun conguaglio A sollevare il caso davanti al giudice pace è stato il sindaco Pierantonio Nicoletti di fronte a una contravvenzione staccata dalla polizia locale di San Martino di Lupari, tra l'altro cinquecento metri più in là del confine con Godego.
A commettere l’infrazione nel dicembre scorso la moglie del sindaco. Aveva superato di undici chilometri il limite dei 70 all’ora: risultato via tre punti dalla patente e 42,40 euro di multa se pagata entro cinque giorni. Cosa che Nicoletti si apprestava a fare entro questo termine. Ma a febbraio è arrivato un altro verbale a casa sua in cui si dice che annulla il precedente ma senza darne ragione. E la multa è più elevata: 89, 60 euro. Ma è solo il conguaglio rispetto ai 42 euro già pagati. In buona sostanza, nel primo verbale è stato indicato un importo errato rispetto ai 132 euro che dovevano essere pagati, spese di spedizione comprese.
«Quello che non ho accettato», spiega Nicoletti, «è che nel secondo verbale non si spiega minimamente l’errore che non dipende da me. E per me la questione è chiusa ancora a dicembre. Da qui la decisione di chiedere l’annullamento del secondo verbale al giudice di pace competente, ovvero quello di Padova». Che nei giorni scorsi gli ha dato ragione: Nicoletti non deve più nulla alla polizia locale di San Martino di Lupari. «L’ho fatto per una questione di principio», conclude il sindaco, «tra marche da bollo e trasferte a Padova siamo arrivati a spendere tanto quanto ci era richiesto. Per dimostrare di aver ragione».
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