Morto in bici nel fosso non è stato un malore Una perizia sull’auto

L’autopsia rafforza il giallo: Fava è deceduto per i traumi La Procura incarica un tecnico di far luce sul ruolo di una 600



Sulla salma di Rodolfo Fava sono stati riscontrati traumi, che con ogni probabilità ne hanno causato il decesso. È questo l’esito dell’autopsia che il medico legale Alberto Furlanetto ha effettuato, ieri pomeriggio, sul corpo dell’anziano di Carbonera, morto giovedì mattina, in ambulanza, durante il trasporto al Ca’ Foncello, dopo essere stato trovato agonizzante in un fossato al lato della Pontebbana, davanti all’istituto Max Plank. Ora il verbale dell’esame autoptico sarà inviato in tribunale e analizzato dal sostituto procuratore Davide Romanelli che ha aperto un fascicolo per la morte dell’ex rappresentante della Pinarello e dell’Atala. Nel frattempo, oltre al medico legale, il pubblico ministero ha incaricato anche un altro perito, un ingegnere, per poter analizzare il possibile ruolo che potrebbe avere avuto un’auto nella tragedia.

Giovedì mattina, l’ottantenne stava pedalando in sella alla sua bici da corsa quando è finito nel fossato al lato della Pontebbana. Quando i soccorritori sono arrivati, l’hanno soccorso e trasportato all’ospedale. Ma Fava è morto poco prima di arrivare al Ca’ Foncello.

Inizialmente s’era pensato che l’ex rappresentante di biciclette in pensione fosse finito nel fossato a causa di un malore che l’aveva colto mentre pedalava. Ma c’era anche il dubbio che ad avere avuto un ruolo nella tragedia potesse essere stata un’auto, una Fiat 600, condotta da un cinquantenne trevigiano, impegnata in una manovra di svolta. Tracce di collisioni sulla bicicletta non ci sarebbero, ma è sul racconto di alcuni testimoni che lavorano in zona che si concentra l’indagine della polizia locale di Villorba. Si vuole infatti capire se l’auto in questione, magari svoltando a destra e tagliando la strada al ciclista in arrivo nella stessa corsia e direzione, abbia potuto causarne la repentina frenata e la successiva caduta nel fossato al lato della Pontebbana. —

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