Morì per la caldaia difettosa il papà andrà a processo

SAN VENDEMIANO. Il ragazzo di 16 anni era stato trovato morto, riverso in bagno. L’autopsia aveva rilevato che la causa del decesso era un’intossicazione da monossido di carbonio. La colpa di una...

SAN VENDEMIANO. Il ragazzo di 16 anni era stato trovato morto, riverso in bagno. L’autopsia aveva rilevato che la causa del decesso era un’intossicazione da monossido di carbonio. La colpa di una caldaia difettosa. Indagati il padre del giovane e il proprietario dell’appartamento finiti poi davanti al gup con l’accusa di omicidio colposo.

Ieri il proprietario dello stabile in cui risideva il ragazzo Furong Li, 55 anni residente a San Vendemiano ha patteggiato un anno di reclusione pena sospesa. Il padre del giovane, Yushan Chen, 47 anni, difeso dall’avvocato Pretty Gorza è stato rinviato a giudizio: ha scelto infatti la via dibattimentale per provare la sua totale estraneità ai fatti che hanno portato all’enorme tragedia familiare. Il difetto della caldaia, secondo la difesa, non dipende da alcuna mancata manutenzione. Vittima della tragedia un giovane che frequentava l’Ipsia, studente modello che si era recentemente aggiudicato anche una borsa di studio. L’episodio risale al gennaio 2014: il giovane risiedeva in via Liberazione.

Secondo la ricostruzione, il ragazzo era andato in bagno per lavarsi. E' stata la madre, che si trovava fuori casa, a lanciare l'allarme perché da ore il figlio non rispondeva al telefono. Il sedicenne era stato s trovato esanime sul pavimento del bagno, ucciso da esalazioni di monossido di carbonio prodotte da uno scaldabagno difettoso. (s.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso