Montebelluna, scoperti tre appartamenti di lucciole
Operazione dei carabinieri: arrestati in 4, tra cui una coppia, lui dominicano e lei uruguaiana. Un quinto è fuggito

MONTEBELLUNA. Dieci anni di attività, centinaia di clienti per un giro d'affari di 6.000 euro al giorno. I carabinieri di Treviso hanno scoperto tre appartamenti a Montebelluna, tutti tra piazza Monet e via Ospedale, destinati ad ospitare giovani prostitute sudamericane, in un'operazione che ha portato anche all'arresto di quattro persone tra cui una coppia, lui dominicano e lei uruguaiana. Una quinta persona è riuscita a fuggire. Al vertice dell'associazione c'è Claudia Angela Ciavattone, 42 anni. Grazie a quanto guadagnato negli anni ha acquistato diversi appartamenti in Italia e in Spagna e ha fatto studiare la figlia in una scuola privata della zona.
Gli indagati sono accusati di aver organizzato nella Marca trevigiana un giro di giovani donne provenienti dal Brasile, dalla Colombia e dalla Repubblica Dominicana, inducendole alla prostituzione.
L'operazione è l'epilogo di un'indagine, avviata a dicembre 2010, durante la quale è stato accertato che nei tre appartamenti si prostituivano mediamente 5/6 ragazze, con un volume di affari stimato in 6/7 mila euro al giorno. Le ragazze, passando dalla Spagna, arrivavano agli aeroporti di Treviso e Venezia per poi essere "reclutate" e rinnovate ogni due/tre settimane. Alle giovani, selezionate in madre patria attraverso l'invio di un curriculum vitae corredato da foto, veniva dato un nome d'arte che veniva pubblicizzato con foto e descrizione fisica su giornali e sul web.
Le giovani, che erano costrette a lavorare dalle 9 di mattina alle 8 di sera, si trattenevano il 50% della "tariffa", che variava dagli 80 ai 200 euro, a seconda del tipo di prestazione, ed erano costrette ad avere un minimo di 15 rapporti giornalieri. Di recente, a richiesta di molti clienti, in uno dei tre appartamenti si prostituiva anche un trans sudamericano, proveniente da Lucca.
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