Montebelluna piange Natalino Comin, il gigante buono che amava la natura

Fondatore del Bioparco Noè, aveva 55 anni. A rapirlo all’affetto della moglie Cinzia e della figlia Giulia una malattia che l’ha consumato in un mese 

Agostini Montebelluna Bio Parco Noè di Natalino Comin
Agostini Montebelluna Bio Parco Noè di Natalino Comin

MONTEBELLUNA. Il suo fisico forte, duramente provato dalla malattia, alla fine ha ceduto. E’ morto nella notte tra il 18 e il 19 aprile  all’ospedale di Montebelluna Natalino Comin, 55 anni, fondatore e anima del Bioparco Noè di Montebelluna.

A darne l’annuncio con un post su Facebook lo stesso bioparco, un’oasi verde voluta, difesa e coccolata dall’ex buttafuori delle discoteche, seguito da una lunga sequenza di commenti testimoni del grande affetto che lo accompagna.

E sui social è stato un rincorrersi di messaggi di condoglianze ai suoi cari e di ricirdi di questo gigante buono.

La malattia, scoperta solo un mese fa, non gli ha dato tregua. Lascia la moglie Cinzia e la figlia Giulia. 

Originario di Montebelluna, dove era molto conosciuto, si era trasferito a Trevignano. 

Di professione faceva il giardiniere. Ma quella per la natura, piante o animali che fossero, non era solo un lavoro: era una vera passione a cui aveva dedicato la sua vita.

Membro del Consorzio del Bosco Montello, ha creato  il  Bioparco Noè in via Gazie a Montebelluna.

A piangerlo tantissimi amici incrociati nel suo impegno in difesa dell’ambiente. Ciascuno a ricordare una battaglia fatta insieme.

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