Montebelluna. La nuova antenna ora fa paura: «Fermiamo l’installazione»

Il Pd chiede all’amministrazione di replicare quanto fatto dal sindaco di Asolo. «Se utilizzerà la tecnologia 5G non sono chiari gli effetti nocivi sulla salute»

MONTEBELLUNA. «Il sindaco Marzio Favero segua l’esempio del sindaco di Asolo e fermi il progetto di stazione radio della Iliad finché non è chiaro se sarà utilizzata anche per la tecnologia 5G e finché non saranno chiariti gli effetti che tale tecnologia potrà avere sulla popolazione»: questo l’invito che il capogruppo del Pd, Davide Quaggiotto, rivolge al sindaco di Montebelluna.

Il caso nasce dalla richiesta di Iliad Italia Spa di installare una stazione radio per telefonini in un’area privata lungo la Feltrina, dove decenni fa c’era una attività di rottamazione. La richiesta è stata depositata a gennaio tramite Unipass in comune di Montebelluna e nei giorni scorsi è stato diramato l’avviso che possono essere presentate osservazioni. «Nella documentazione – precisa il sindaco Marzio Favero – non è specificato per quale tecnologia venga utilizzata questa stazione radio, o meglio può servire a qualsiasi tecnologia. So che per la 5G servono tante antennine distribuite sul territorio ma la richiesta è relativa ai vari tipi di tecnologia per telefonini. Tale richiesta ha già il parere favorevole dell’Arpav, è una infrastruttura primaria e quindi può benissimo essere collocata in un’area privata. Una volta pervenute le eventuali osservazioni prenderemo tutta la partita in esame».

Decisamente contrario però a un eventuale via libera nella fase attuale è il Pd: «Prenderemo visione della documentazione – aggiunge Davide Quaggiotto – ma in ogni caso va applicato il principio di precauzione quando si tratta di ripetitori che possono essere utilizzati per la tecnologia 5G. Quindi rinnovo l’invito al sindaco di informarsi presso il suo collega Migliorini o ancora meglio invitare il sindaco di Asolo in una commissione dove approfondire la questione prima di assumere qualsiasi decisione. C’è stato anche un incontro sulla tecnologia 5G organizzato dal comune di Volpago a cui il sindaco di Montebelluna era presente e da lì dovrebbe aver capito che è necessario applicare il principio di precauzione».

Dall’opposizione però arrivano anche voci di tono diverso. «Venti anni fa si protestava contro gli elettrodotti, dieci anni fa contro i ripetitori per telefonini e poi tutto si è placato, adesso le proteste sono contro la tecnologia 5G, magari sull’onda delle affermazioni di supposti esperti che si inventano nuove competenze – afferma Francesco Bortignon, capogruppo di Alternativa Giusta – Da quanto so io per il 5G ci vogliono tante antennine e non un unico ripetitore e quello che intendono installare mi sembra piuttosto finalizzato al 4G per migliorare la copertura», conclude Bortignon. —




 

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