Molinetto, via all’indagine delle famiglie

REFRONTOLO. Il tempo del dolore, per le quattro famiglie dilaniate dalla furia del Lierza, forse non finirà mai. Ora però, per i familiari delle vittime della tragedia di Refrontolo, è giunto il momento di capire. Di chiarire che cosa sia accaduto la sera del 2 agosto. Le famiglie di Fabrizio Bortolin, Giannino Breda, Maurizio Lot e Luciano Stella hanno nominato quattro esperti per ricostruire come sia stato possibile che il Lierza si sia gonfiato a tal punto da piombare sul tendone della Pro Loco dove era in corso la “Festa dei omi”, seminando paura, devastazione, morte.
Ieri intanto la Procura di Treviso ha completato la sua squadra di tecnici chiamati a redigere la perizia sul caso: l’idrologo, il geologo e l’ingegnere chiamati a ricostruire che cosa sia accaduto quella sera. Sul tavolo del pubblico ministero Laura Reale, titolare del fascicolo di indagine, sono giunte decine e decine di testimonianze di tutti coloro che hanno eseguito le operazioni di soccorso. Fotografie, registrazioni audio e video, mappe, verbali dei racconti dei sopravvissuti. Quel materiale verrà posto al vaglio dei periti del tribunale, che nei prossimi giorni eseguiranno un sopralluogo sul luogo del disastro. I tecnici nominati dalle parti offese, i familiari delle vittime di Refrontolo, assisteranno al lavoro eseguito dai tecnici e svolgeranno ulteriori approfondimenti.
L’obiettivo, alla fine dei conti, è lo stesso: capire come sono andate le cose e valutare se possono sussistere profili di responsabilità. Gli ingegneri si metteranno all’opera per valutare il tendone in cui è stata allestita la festa, di proprietà della Pro loco, che l’aveva messo a disposizione degli “omi” gratis. Idrologi e geologi invece dovranno valutare il corso del Lierza, la tenuta del terreno dei colli che incorniciano il Molinetto. Tra novanta giorni (questo è il termine previsto dalla legge) i periti della Procura, a meno di richieste di tempo extra per le indagini, dovranno fornire la loro ricostruzione dei fatti.
Solo allora (a meno di colpi di scena) il pubblico ministero Laura Reale deciderà se iscrivere qualcuno nel registro degli indagati. Per ora, sul suo tavolo, c’è un fascicolo aperto per omicidio colposo e disastro colposo plurimo. Al momento non ci sono persone sottoposte a indagine. E, secondo quanto trapela dal palazzo di giustizia, non è detto che questa indagine si concluderà con dei “colpevoli”. La volontà è chiara: capire che cosa sia accaduto quella tragica sera.
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