Minacce e rapina al sexy shop, infermiera in manette

Tentata rapina, venerdì scorso, al sex shop Sestosenso di Vittorio Veneto, arrestato un'infermiera di 42 anni, L.C. La donna è accusata di aver aggredito, minacciandola con un fallo di cristallo, la titolare del negozio, Laura Mattiuzzo, 44 anni.
E' ancora sotto choc
Laura Mattiuzzo
, 44 anni (
nella foto
), titolare del sexy shop
Sestosenso
. L'aggressione si è consumata nel tardo pomeriggio di venerdì.


«Venti giorni fa quella donna era venuta a comprare qui - racconta la negoziante - era una cliente abituale».


Venerdì verso le 18.30 l'infermiera è tornata nel negozio. Si è seduta su un divanetto aspettando che uscisse una cliente.


«A quel punto - racconta Mattiuzzo - si è alzata, ha preso un fallo di cristallo, mi si è parata davanti urlandomi di aprire la cassa. Ha cercato di colpirmi con il fallo, mi sono scansata per un pelo».


L.C.
voleva a tutti i costi 250 euro. Ha detto che le servivano per pagare il meccanico. Laura Mattiuzzo è riuscita a calmarla solo quando le ha promesso di consegnarle i soldi in serata.


La 42enne ha abboccato e se n'è andata. A quel punto la titolare ha chiamato i Carabinieri. Una gazzella è immediatamente arrivata al sexy shop. La donna, sconvolta, ha raccontato l'aggressione ai militari. Ascoltata la versione della negoziante, i carabinieri  hanno deciso di tendere una trappola all'infermiera. E si sono nascosti nel negozio.


La donna è arrivata al
Sestosenso
intorno alle 21. Ha ripetuto il copione di minacce. Mattiuzzo le ha dato i soldi, a quel punto è scattato il blitz dei militari e l'infermiera è stata dichiarata in stato di arresto per tentata rapina.


L.C., che lavora all'ospedale di Vittorio Veneto, è stata interrogata nel comando di via Boni, poco distante dal sexy shop. Agli investigatori ha dichiarato che i soldi le erano dovuti perché in passato aveva lavorato per conto di Mattiuzzo per della pubblicità. Alla richiesta di documentare tali affermazioni, la 42enne non è stata in grado di dimostrare la sua versione.


Per questo, dopo una notte in camera di sicurezza, è stata tradotta davanti all'Autorità Giudiziaria di Treviso. Nell'udienza di ieri mattina il Giudice ha convalidato l'arresto. L'avvocato della donna ha però chiesto i termini a difesa e quindi il processo verrà svolto successivamente.

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