Mensa dei genitori, 250 firme per salvarla

Il Comune lancia un referendum per un nuovo bando. L'opposizione accusa: «Servizio gradito da tutti»
Emanuela Pol e una mensa scolastica
Emanuela Pol e una mensa scolastica
 
ARCADE.
Mensa scolastica autogestita dai genitori: la convenzione scade a giugno ed il Comune lancia un referendum tra le famiglie per capire se confermare il servizio o assegnarlo ad una ditta esterna. Ma l'opposizione grida allo scandalo: «A riprova del gradimento del servizio, i genitori hanno già promosso una raccolta firme: hanno sottoscritto il documento 250 famiglie su 300 - dice Emanuela Pol, capogruppo di Insieme per Arcade - il Comune non ha il coraggio di prendere una decisione seria e lascia passare il tempo, senza trovare soluzioni».
 «Da anni è in funzione una mensa autogestita dai genitori, la Rodari, con sede a Giavera del Montello. L'amministrazione Presti ha fatto intendere che vuole cambiare perché saranno richiesti al Comune 500 euro all'anno per 10 anni per l'acquisto di attrezzature e ci sarà un probabile aumento di 20 cent a buono pasto. Non solo: si è detto che questa mensa non dispone delle autorizzazioni igienico-sanitarie necessarie - attacca il capogruppo Emanuela Pol - come opposizione ci siamo attivati subito: le autorizzazioni sono in regola ci sono anche elogi da parte degli enti preposti al controllo per la qualità del servizio». A giugno scade la convenzione con l'associazione mensa Rodari, capace di sfornare 82 mila pasti all'anno. Nei mesi scorsi un gruppo di genitori aveva chiesto che il rinnovo del servizio avvenisse con un appalto pubblico e non con una convenzione. Ma a fronte di questa presa di posizione critica, si sono mossi anche altre famiglie. «A riprova del gradimento del servizio, è nata una raccolta firme: su 300 famiglie che usufruiscono del servizio, quasi 250 hanno firmato per continuare con questa mensa - chiarisce Pol - dopo aver lasciato nei cassetti le firme e non aver dato risposte ai genitori, ora il Comune fa un sondaggio per vedere chi vorrebbe mantenere la mensa, senza avere il coraggio di dire quale alternativa si proporrebbe». Il sindaco Domenico Presti rimanda tutto alla volontà popolare: dopo il 15 aprile si farà il punto sul referendum. «Non abbiamo comunque mai sollevato alcun dubbio sulle autorizzazioni della mensa - precisa il sindaco - e non accetto alcuna strumentalizzazione politica: decideranno i genitori se continuare con la Rodari o rivolgersi al libero mercato».

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