Melita torna al pub e lancia la sfida a Mc e Roadhouse

SILEA. Per anni è stato il pub “dalla Melita”. Lei non aveva ancora partecipato al Grande Fratello, ma lavorando tra i tavoli del San Josè, gestito dalla sorella Pamela con il compagno Carlo, aveva garantito un certo successo alla birreria. Oggi il nuovo San Josè, aperto nel 2002 vicino all’allora Cinecity, verrà inaugurato, e per l’occasione non poteva certo mancare Melita Toniolo. «Il pub è diventato una meraviglia, ancora più bello di quanto lo era prima», ha detto la bella originaria di Cavriè. «Lì poi c'è un pezzo del mio cuore, non potevo mancare all'inaugurazione».
Melita, prima diventare un personaggio televisivo, correva tra quei tavoli, e oggi anche per lei sarà come tornare un po’ alla vita di prima. Il legame con la sorella la porta, lavoro e shooting fotografici permettendo, a fare ogni tanto una visita in birreria. Alle 20 il taglio del nastro del locale ristrutturato, ampliato e abbellito, sotto la stessa gestione quella appunto di Pamela e Carlo. Ci sarà il sindaco Silvano Piazza,poi inizierà la festa fino alle 22.30 in cui sarà possibile testare le novità del San Josè. Come le 24 birre alla spina provenienti prevalentemente da piccoli birrifici locali. Da ora c’è il forno per la pizza, che verrà fatta con ingredienti selezionati, attraverso presidi Slow Food, e etichette di garanzia Dop e Doc. Si guarderà insomma al territorio.
Per fare due esempi: la mozzarella arriverà solo dall’azienda Tonon di Zero Branco, e i formaggi dal caseificio Gaion di Cavriè. Il nuovo San Josè sarà aperto anche la domenica a pranzo, e, aspetto da non trascurare di questi tempi, ha assunto altre 8 persone, portando a 26 il numero dei dipendenti, che si alterneranno tra il bancone, i tavoli e la cucina. «Il locale necessitava di una ristrutturazione», spiega Pamela, «l’abbiamo rimodernato e ora è un po’ più grande. Ma è cambiato anche nella scelta dei prodotti. Abbiamo optato per materie prime fresche e del territorio, eliminando i surgelati. Ci sono molti prodotti che arrivano da presidi Slow Food, che rende tutto ancora più difficile.
Per l’aglio e la cipolla, ad esempio, andiamo da un contadino in provincia di Udine». Decisamente rivisto l’arredamento, in uno stile shabby chic. E poi c’è una chicca: la grande terrazza sul tetto, che si affaccia sui silos della restera. Visto che a Silea da un anno si parla solo di grandi catene, con l’apertura di Mc Donald’s e Roadhouse, e l’imminente arrivo di Burger King, un bel segnale per le attività local.
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