Melies Conegliano, cinema ancora chiuso e dipendenti in ferie forzate

CONEGLIANO. «Il cinema è gioia. E il mio impegno è di ridare gioia ai miei concittadini. E non solo a loro». Così Giorgio Fabris, il patron della multisala Melies, 24 ore dopo l’asta che non l’ha premiato. Difficile, anzi impossibile ricavare da Fabris le sue intenzioni per il futuro, in particolare per la prossima gara, che la curatela fallimentare porterà probabilmente a livelli più bassi, più approcciabili dei 400 mila euro indicati per l’arreso interno. «Tutto quello che c’era da scrivere – afferma – è stato scritto, quindi non serve che io dica una parola. È certo, però, che sono fiducioso. E che la mia speranza è appunto quella di ridare ai coneglianesi la felicità di potersi guardare un bel film sulla porta di casa».
Dalle parole di Fabris traspare, dunque, la volontà di rimettersi in gioco. Dal letto dell’influenza, il sindaco Fabio Chies si dice «quasi sicuro» che la prossima volta sarà quella buona perché l’asta vada in porto e il Melies si possa riaprire. Che è poi l’attesa dei tanti appassionati che in queste settimane sono andati in trasferta a Vittorio piuttosto che a Oderzo e Treviso; nella scorsa stagione gli spettatori sono stati ben 300 mila, secondo le informazioni date dal gestore. Grave disagio anche fra i 12 dipendenti del Melies.
«I dipendenti sono stati messi forzosamente in ferie, senza ulteriori informazioni su quello che sarà il loro futuro lavorativo», ha fatto sapere Nicola Atalmi della Cgil. «Si sono rivolti a noi due di loro - ha spiegato Atalmi - comprensibilmente preoccupati. Di fatto non possono lavorare. La situazione è un po' bloccata e per questocome sindacato abbiamo inviato alla proprietà un telegramma di messa a disposizione dei lavoratori».
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