Media ultracattolici, vescovo sotto attacco Radio Spada: «Successore degli apostati»

Il documento sui sacramenti a divorziati e risposati trova eco negativa in ambienti conservatori Usa, polacchi, inglesi
Borin Colle Umberto Messa da tutto il mondo Vescovo corrado
Borin Colle Umberto Messa da tutto il mondo Vescovo corrado



. Sta facendo il giro del mondo il documento della Diocesi di Vittorio Veneto sull’accesso ai sacramenti, comunione e confessione in particolare (seppur limitatamente ad alcuni casi), a divorziati e risposati. Il vescovo Corrado Pizziolo e quello di Belluno, Renato Marangoni – che ha chiesto scusa per determinati comportamenti della Chiesa verso chi ha fallimenti matrimoniali alle spalle – sono stati presi di mira da siti di cattolici tradizionalisti o conservatori, non solo italiani ma anche americani, spagnoli, polacchi e inglesi.

«Sacramenti per tutti e scusate la rigidità e il formalismo di san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI», scrive, ad esempio, La Nuova Bussola. «I vescovi di Belluno e di Vittorio Veneto annunciano la grande novità per i fedeli divorziati risposati rovesciando quanto il magistero della Chiesa ha sempre affermato, e richiarito con san Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Ratzinger. È la nuova Chiesa che pensa di risolvere il problema della crisi dei matrimoni con le geniali trovate degli uffici diocesani. Ma le persone che vivono in situazioni irregolari vengono private della cosa più importante cui hanno diritto: la verità».

Si è arrivati a scrivere: «Vescovi successori non degli Apostoli, ma degli Apostati». A farlo è stata per prima Radio Spada (“un sito che ritiene il Cattolicesimo Romano l’unica forma veridica ed efficace di antagonismo culturale, sociale e politico alla grave decadenza e alle pulsioni dissolutrici del mondo in cui viviamo”), rilanciata dal sito statunitense Crux e altre pagine web spagnole, inglesi e polacche.

Peraltro monsignor Pizziolo continua a illustrare il documento in incontri pubblici a Vittorio Veneto, Conegliano e Oderzo, sicuro della scelta fatta, perché, tra l’altro, è maturata dopo tre anni e mezzo di riflessione. Contesta radicalmente l’interpretazione di conservatori e tradizionalisti il direttore del Settimanale diocesano, L’Azione, don Alessio Magoga: «Con il documento “Accompagnare, discernere e integrare”, che trae origine dalla pubblicazione dell’Amoris Laetitia di papa Francesco, ci si limita semplicemente a dare applicazione a quanto indicato dall’esortazione papale: “in certi casi” si prevede la possibilità di aiutare, anche con il dono della penitenza e dell’eucaristia, coppie che vivono in situazioni finora escluse da questi sacramenti», spiega don Alessio Magoga. «Il documento diocesano, in sostanza, cerca di comprendere e di esplicitare le ragioni delle indicazioni del Papa e di individuare realisticamente le possibilità concrete di attuazione nel contesto reale delle nostre comunità parrocchiali».

Magoga ricorda che non si tratta di un’ammissione generalizzata di tutti i casi e di tutte le situazioni di coppia ai sacramenti, ma solo di quelle coppie che acconsentono a un percorso di discernimento, effettuato sotto la guida del vescovo o del parroco oppure avvalendosi di un gruppo, cui è stato dato il nome “Alle sorgenti”, che sarà seguito da una equipe di figure competenti. Credo sia opportuno ribadire, inoltre, che il documento non è un’improvvisazione, ma è il frutto di un percorso che ha coinvolto a vario livello tutti gli organismi diocesani. Le reazioni negative, che si notano emergere da alcune parti della Chiesa, sono più o meno le stesse di chi ha gridato alla scandalo (e continua a gridarlo) in riferimento ai documenti di papa Francesco e – in particolare – all’Amoris Laetitia, considerata “lassista”». Ma papa Francesco «ha voluto indicare una strada possibile per “integrare” nella comunità cristiana quelle coppie che vengono a trovarsi escluse dalla piena comunione con la Chiesa. E così fa anche il vescovo Corrado», conclude don Magoga. —



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