Mascia assolto: non è assenteista

Era a casa dal lavoro, in malattia. Nonostante ciò, aveva partecipato come relatore a un convegno. Accusato di assenteismo e finito a processo per truffa e per falso, Antonio Mascia è stato assolto: stava davvero male, e secondo il giudice andare al convegno è stato magari inopportuno, ma non penalmente rilevante.
Mascia, residente a Sant’Antonino, è direttore dei servizi generali e amministrativi all’istituto “Mazzotti”. L'uomo era stato rinviato a giudizio dal giudice Silvio Maras: stando alla ricostruzione fatta dalla Procura della Repubblica di Treviso, il dirigente era rimasto a casa dal lavoro presentando un certificato medico che attestava una faringite acuta. Nel pomeriggio, però, aveva partecipato come relatore a un convegno che si era tenuto in un altro istituto, il “Palladio”. Qualcuno si era accorto della sua assenza mattutina e della sua presenza pomeridiana, e aveva presentato una segnalazione anonima mettendo in moto le indagini della magistratura.
Del caso era stata incaricata la Guardia di finanza che aveva sentito numerosi testimoni, sia colleghi di Mascia, sia partecipanti al convegno. Gli accertamenti si sono chiusi con la richiesta di processo da parte della Procura. La difesa, rappresentata dall’avvocato Roberto Nordio, ha scelto la via del dibattimento (e di non accedere ad alcun rito speciale) per dimostrare l’innocenza del dipendente pubblico. E così è stato.
La malattia c’era, insomma. Per ragioni di opportunità, magari, Mascia avrebbe dovuto evitare di partecipare al convegno. Il fatto di aver preso parte all’incontro, secondo la difesa, non costituisce alcun raggiro (presupposto della truffa) ai danni della pubblica amministrazione. Tesi accolta dal giudice: Mascia è stato assolto perché «il fatto non sussiste». (f.p.)
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