Addio a Marcella Serafin, storica cuoca della trattoria “Da la Bea” amata da Goffredo Parise

Si è spenta a 90 anni Marcella Serafin, celebre cuoca della trattoria “Da la Bea” di Ponte di Piave. Tra i suoi affezionati clienti anche lo scrittore Goffredo Parise, che adorava la sua sopa coada

Alvise Tommaseo
Marcella Serafin
Marcella Serafin

Goffredo Parise quando passava dalle parti del Trevigiano si fermava da lei per mangiare la sua famosa “sopa coada”. Un mare di ricordi, di aneddoti e storia di provincia se ne va con la morte di Marcella Serafin, la cuoca della trattoria “Da la Bea”.

Oggi l’addio

Si svolgeranno questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Ponte di Piave i funerali di Marcella Serafin. Si è spenta all’età di 90 anni nella casa soggiorno Simonetti di Oderzo, dove si trovava ricoverata da qualche giorno.

Aveva gestito, per oltre mezzo secolo, insieme al marito Cirillo e poi con alcuni figli, delle trattorie di successo nel comune di Ponte di Piave: dal 1963 al 2000 era in via in via Cal d’Erba poi, per un altro ventennio, si era trasferita in viale Europa. Una gestione familiare accogliente, semplice, ma con pietanze di grande qualità, cucinate proprio da Marcella, in onore della quale il locale veniva da tutti chiamato “Da la Bea”.

Le tagliatelle e la pasquetta

Tra i tantissimi clienti, di varie generazioni, che frequentavano la sua trattoria va annoverato anche uno dei più famosi scrittori del Novecento italiano, l’autore di origini vicentine Goffredo Parise il quale, tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli ’80, si recava spessissimo a pranzare o cenare “da la Bea”.

Durante la settimana si sedeva al tavolo anche da solo per gustare le tagliatelle o il risotto conditi da Marcella con i durelli, mentre il lunedì di Pasqua era per lui un appuntamento fisso che condivideva con degli amici veneziani, con i quali consumava una apprezzatissima “sopa coada” che lui pretendeva fosse a base di colombi.

Il campo di bocce

In quel locale, certamente non di lusso, che a quei tempi era arricchito da un campo di bocce e da una bella pergola di vite, Goffredo Parise si sentiva proprio a suo agio e quando si trovava lì amava intrattenersi e conversare con Cirillo e naturalmente con Marcella la quale, prima di portargli il caffè, lo deliziava e rallegrava con un fantastico Tiramisù da lei appena preparato, di cui il grande letterato era ghiotto.

La famiglia

Marcella Serafin lascia nel dolore i figli Fulvio, Dario, Carolina e Denis, le nuore Elisabeth, Paola, Gallia, il genero Andrea, i nipoti Katherine, Chiara, Angelica, Alberto, Irene, Maria Teresa e Gioele, oltre a tantissimi amici ed ex clienti dei suoi locali.

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