Maffioli, la nuova sede “lievita” si farà altro blocco a due piani

La Provincia mette sul piatto un milione e mezzo dopo gli 8,7 già stanziati Bocciati i prefabbricati, la soluzione tampone nel frattempo è Guarda Bassa

MONTEBELLUNA

Un ulteriore milione e mezzo di euro per un ampliamento, rispetto al progetto del polo professionale all’ex liceo di via Biagi, già approvato e finanziato con quasi nove milioni di euro (8.718.407,60), per realizzare un nuovo blocco a due piani con aule e laboratorio cucina direttamente collegato all’edificio principale, al fine di ospitare in un’unica struttura l’Ipsia Scarpa e Ipssar Maffioli. Una novità che cancella i dubbi che aveva fatto insorgere il progetto del polo professionale perché erano previsti sì laboratori, ma sembravano tutti destinati all’Ipsia e non alle attività di sala e cucina per l’alberghiero.



Così invece si sgombra il campo da dubbi e sospetti, e con questo ulteriore finanziamento arriveranno aule sufficienti e i laboratori anche per l’alberghiero con un ulteriore blocco a due piani. Per consentire la realizzazione di questi ulteriori laboratori e aule, il Comune di Montebelluna dovrà approvare una deroga in merito ai parametri urbanistici minimi previsti, in particolare relativamente alla superficie da destinare a parcheggio. Sembra poi anche finito il balletto sulle sedi provvisorie per la sede montebellunese del Maffioli: rimarrà a Montebelluna in attesa che sia costruito il nuovo polo professionale all’ex liceo di via Biagi. L’ultima soluzione, a pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni, è stata trovata ieri in videoconferenza tra il presidente della Provincia Stefano Marcon, la dirigente scolastica provinciale Barbara Sardella, il sindaco di Montebelluna Elzo Severin e i sindaci degli altri comuni del comprensorio. Il prossimo anno scolastico gli alunni della sede montebellunese del Maffioli andranno a scuola fino a gennaio in aule messe a disposizione dal liceo Levi e, se non ci staranno tutti, la parte rimanente andrà a Castelfranco o a Pieve per i primi mesi. Poi da gennaio 2022 saranno a disposizione anche sei aule alle ex scuole elementari di Guarda Bassa, lasciate libere dagli scolari delle elementari di Caonada che torneranno nella loro scuola una volta terminati i lavori di adeguamento sismico. E se non saranno sufficienti le sei aule verranno aggiunti dei prefabbricati. I laboratori resteranno invece al centro frazionale di Guarda finché non saranno costruiti quelli nuovi.



Questa la soluzione emersa dopo averne bocciate tante altre: le scuole di Casella d’Asolo perché lontane, le ex elementari di Selva perché non idonee, altri spazi come centri civici, ex Pretura, auditorium biblioteca, ex negozi zona stazione ferroviaria, capannone zona stazione ferroviaria, altri locali commerciali e appartamenti nella stessa area, negozi in zona centro, tutti risultati non idonei alla destinazione scolastica. Era stata avanzata da Elzo Severin anche la proposta di fare i doppi turni con lezioni al pomeriggio per gli studenti dell’alberghiero nelle aule dell’Einaudi-Scarpa ma è stata bocciata dalla dirigente scolastica provinciale e dal preside del Maffioli. E alla fine ci si è orientati sull’utilizzo da gennaio 2022 dell’ex elementare di Guarda Bassa. «La Provincia ha fatto in questi mesi tutto il possibile – commenta il presidente della Provincia, Stefano Marcon – per contemperare le esigenze della scuola e le richieste dei sindaci del territorio non sempre coincidenti». —



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