I luoghi oscuri di Treviso: ecco la mappa delle nuove zone “ad alta sorveglianza”
Ampliato l’elenco delle aree in cui è possibile impartire il Daspo cittadino: si va da via Dandolo, a sud della stazione, a quadranti in pieno centro storico

Sono i luoghi oscuri di Treviso: vie, piazze, androni dove i ragazzini si sfidano, si rapinano, delinquono. Si feriscono e, come accaduto in via Castelmenardo, uccidono. La criminalità è un’emergenza anche a Treviso, la città in cui non sussistono zone rosse per mancanza di requisiti, quelli imposti dal governo, ma stanno sorgendo tante “zone ad alta sorveglianza”, in cui i controlli saranno potenziati, come chiesto dai cittadini.
All’indomani della decisione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Angelo Sidoti e a cui hanno preso parte i vertici delle forze dell’ordine a livello provinciale, si comincia a profilare il nuovo piano di polizia urbana.
Le “zone ad alta sorveglianza” sono aree particolarmente sensibili a spaccio e piccola criminalità, in cui chi mostra comportamenti aggressivi o pericolosi può essere sottoposto al Daspo. Con le decisioni prese giovedì mattina in prefettura si è ampliato, quindi, il numero dei luoghi altamente sorvegliati dalle forze dell’ordine e dove è possibile un intervento da parte del questore di Treviso, Alessandra Simone.
Andando nello specifico, si tratta di tutte zone note in città per essere state teatro di episodi criminosi saliti agli onori delle cronache.
Tra le zone ad alta sorveglianza c’è piazza San Pio X, dove nei mesi scorsi, soprattutto quelli estivi, i residenti hanno denunciato condizioni di degrado, furti e minacce.
Sorvegliata anche la vicina via Castelmenardo, dove si è consumato il più efferato dei crimini. Il 12 dicembre scorso un gruppo di 10 ragazzi, sei dei quali minorenni, ha aggredito e ferito con un coltello e dei cocci di bottiglia il 22enne di San Liberale, Francesco Favaretto. Il giovane ha lottato tra la vita e la morte, per undici giorni, ma il 23 dicembre ha esalato il suo ultimo respiro in un letto del reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello. Nel parcheggio di via Castelmenardo sono state visibili per giorni le tracce di sangue del giovane, talmente profonde le ferite infertegli dai bulli killer.

Anche via Avogari rientra nella lista: lì l’estate scorsa una commessa è stata aggredita e rapinata da un gruppetto di ragazzine. E infine, via Collalto, dove ormai non si contano più le risse serali, soprattutto durante il fine settimana.
New entry nella zone ad alta sorveglianze c’è anche via Dandolo, la strada dietro la stazione, conosciuta per le fitte attività di spaccio che si realizzano col favore del buio.
Queste aree vanno ad aggiungersi a quelle storiche, tra cui piazza Borsa, via Fiumicelli e via Zorzetto, le viuzze adiacenti al supermercato Pam, raduno di tossicodipendenti e alcolizzati. Rimane attenzionata la zona della stazione, sia all’interno che all’esterno, soprattutto i giardinetti antistanti, dove la settimana scorsa si è verificata una rissa che ha coinvolto due gruppi, 20 persone in totale e si è chiusa con 4 persone finite all’ospedale.
Tornando verso il centro, tra le aree ad alta sorveglianza ci sono anche Lungosile Mattei e via Roma, qui sono presenti anche i militari dell’esercito con il progetto Strade sicure, 15 uomini divisi in turni operativi 24 ore su 24.
Tra le proposte avanzate dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, c’è anche quella di estendere la sorveglianza speciale anche ai quartieri fuori mura. Uno di questi è quello di San Liberale, nella zona di Treviso. Un quartiere ad alto tasso di criminalità e dalla massiccia presenza di disagio sociale. Già la settimana prossima il comitato si riunirà per passare dalla teoria alla pratica.
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