L’oratorio cade a pezzi associazione per salvarlo

Le travi del tetto e le tegole della chiesetta di villa Gritti sono crollate all’interno  «Creato un gruppo whatsapp per chiunque voglia collaborare all’impresa»

salgareda. L'oratorio di villa Gritti cade a pezzi. «Ma con la costituzione di un'associazione potremo salvare l'edificio» ha dichiarato Adriano Dalla Nora. La chiesetta della villa risulta essere ancora consacrata, si trova lungo la strada Postumia al confine tra Salgareda e Ponte di Piave. Un pezzo di storia della comunità di Salgareda che si sta deteriorando sotto gli effetti del tempo.

la struttura

Le travi del tetto e le tegole sono crollate all'interno della struttura lasciando in balia delle intemperie e del guano di piccione le tre statue dell'oratorio. Già nel 2016 Dalla Nora aveva provato a salvare il manufatto, ma il progetto era stato momentaneamente abbandonato. «Ci sono tutti presupposti per salvare l'oratorio», ha dichiarato Dalla Nora, «nel passato ci sono state delle complicazioni, ma ci stiamo dando da fare. Abbiamo creato un gruppo whatsapp aperto a chiunque voglia collaborare per l'impresa. Da qui possiamo partire per creare un'associazione con cui sarà possibile salvare la chiesetta. Non vogliamo soldi, ma solo positività e spirito di cooperazione da parte di chiunque aderirà». La chiesetta fu edificata nel lontano 1748 da Marcantonio Gritti, i Gritti furono una famiglia patrizia veneziana, annoverata fra le così dette Case Nuove e che nella prima metà del 1500 diedero alla Repubblica un doge, Andrea Gritti. L'edificio venne costruito probabilmente sulle fondamenta di un oratorio seicentesco. Un paio di secoli dopo, durante la Prima Guerra Mondiale, la struttura fu pesantemente colpita dal conflitto. «Mio nonno Alessandro Dalla Nora fece ricostruire l'oratorio, c'è ancora una targa con le sue iniziali in memoria di quanto fatto», ha spiegato Dalla Nora.

la chiesetta

L'edificio è uguale a quello originario e fu ricostituito con il vecchio materiale quasi tutto recuperato. Lo stile della chiesetta è neoclassico e mostra una certa raffinatezza soprattutto nella facciata dove risaltano i capitelli corinzi e il frontone dell'ingresso retto da mensole. Attualmente, la chiesetta appartiene alla famiglia Zanette che, impossibilitata a effettuare direttamente il restauro, si era già dichiarata disposta nel 2016 a concedere in comodato l'uso l'edificio religioso all'associazione che si assumeva gli oneri della sua sistemazione. «Abbiamo il supporto di don Gian Paolo Bano parroco di Ponte di Piave, don Corrado Ferronato sacerdote della parrocchia di Salgareda e il sindaco Andrea Favaretto», ha proseguito Dalla Nora, «la famiglia Zanette è ancora disponibile per il restauro così come lo studio dell'architetto Silvano De Nardi, che è disposto ad occuparsi gratuitamente della parte burocratica». —

Gloria Girardini

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