L’onda arancione da Treviso a Roma per abbracciare il Papa

Pellegrinaggio record per 728 ragazzi delle medie della Diocesi di Treviso. A San Pietro li ha raggiunti anche il vescovo Gardin per celebrare la messa

TREVISO. L’onda arancione dei 728 tredicenni e quattordicenni in arrivo dalle parrocchie della Diocesi di Treviso, tutti insieme per tre giorni in pellegrinaggio a Roma, capaci di inondare del colore delle loro magliette e di giovanissime speranze persino la Basilica di San Pietro. Quindici pullman partiti da Treviso lunedì e rientrati ieri sono bastati per mettere in moto il pellegrinaggio più giovane, e insieme più popolato, che la cronaca della Chiesa trevigiana ricordi. I protagonisti sono tutti ragazzi e ragazze che frequentano la seconda media. I più grandi la terza. Tutti neo cresimati che hanno ricevuto nei mesi scorsi il Sacramento.

Bisogna tener conto di un altro numero a tre cifre se si guarda infine a coloro che li hanno accompagnati in pellegrinaggio, da Treviso a Roma: 130 adulti, per lo più catechisti e animatori che durante l’ultimo anno hanno preparato i ragazzi. Infine un gruppo di 15 sacerdoti al seguito.

Così il numero dei pellegrini al completo sale a quota 858. Per raggiungerli tutti martedì si è messo in viaggio verso Roma anche il vescovo di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin. A San Pietro il presule nel pomeriggio ha celebrato per i giovanissimi la messa. Non prima di aver dato parola per il saluto di benvenuto al cardinale e arcivescovo della basilica papale, Angelo Comastri. «La volontà del pellegrinaggio era di far conoscere ai ragazzi cresimati ciascuno nella propria parrocchia anche il volto universale della Chiesa cattolica», spiega don Alberto Zanetti, direttore dell’Ufficio catechistico della Diocesi di Treviso, «La meta è stato il pellegrinaggio alla tomba di San Pietro dove tutti hanno fatto professione di fede. E infine l’incontro con Papa Francesco». Ieri mattina in piazza San Pietro durante l’udienza del mercoledì il gruppo dei cresimati trevigiani ha incontrato Papa Francesco. Il piccolo Riccardo Vianello si è tolto la maglietta arancione e l’ha lanciata al Papa, che l’ha presa al volo. Sulla maglietta la scritta: «Soffio dello Spirito».



Il pellegrinaggio ha visto il gruppo far tappa alla chiesa delle Vele, poi a quella del Volto Santo, costruite in occasione del Giubileo del 2000 nella prima periferia di Roma. Martedì invece, in cammino, partendo dal Colosseo, la lunga fila arancione ha raggiunto l’isola Tiberina. Facendo visita anche alla chiesa di San Bartolomeo, dove sono ricordati tutti i martiri del Novecento.

Tra questi don Pino Puglisi, ucciso a Palermo da Cosa nostra. Ultima tappa la chiesa di Santa Maria in Trastevere, ospitati della Comunità di Sant’Egidio. E visto il numero dei partecipanti il viaggio non ha certo peccato di programma e organizzazione. Facendo prima di tutto tesoro dell’esperienza del primo pellegrinaggio a Roma dei cresimati, che a Treviso ha preso il largo l’anno scorso in concomitanza con il Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco. «I ragazzi hanno alloggiato presso case e istituti religiosi», dice don Alberto, «divisi in grandi gruppi. Il più numeroso composto da ben 450 giovanissimi. Per gli spostamenti sono stati divisi ancora in gruppi più piccoli».

Quanto al significato dell’onda dei settecento e più tredicenni e quattordicenni che tutti insieme hanno detto «sì» dopo la Cresima a un’esperienza di fede, dice ancora don Alberto: «I ragazzi sono stati preparati e hanno colto l’opportunità data dai loro catechisti e messa a disposizione per tutte le parrocchie. I giovani oggi sentono il bisogno di vivere la meraviglia della scoperta di sé e il desiderio di veri testimoni».


 

Argomenti:scuola

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso