Lo trovano morto nel garage strangolato da una fascetta

Tragedia in una casa popolare di via Borgo Mestre, la vittima aveva 69 anni Secondo i vicini viveva un momento difficile: non si esclude un gesto estremo
FILIPPI . AG.FOTOFILM . TREVISO . SUICIDIO IN VIA BORGO MESTRE, 27
FILIPPI . AG.FOTOFILM . TREVISO . SUICIDIO IN VIA BORGO MESTRE, 27



È stato trovato morto nel garage di casa con un attrezzo appuntito conficcato nell’addome e poi una fascetta da elettricisti stretta al collo. Inizialmente, si pensava ad una morte violenta: un omicidio. Poi ha preso corpo concretamente la pista del gesto estremo. Per avere la certezza della causa della morte sono stati necessari numerosi rilievi della polizia scientifica ma al termine della giornata quello che inizialmente sembrava un giallo s’è poi trasformato in una tragedia.

È la tragica morte di un camionista trevigiano in pensione di 69 anni, trovato dalla moglie privo di vita nel garage di casa, in una palazzina popolare di via Borgo Mestre a Treviso. L’allarme che ha movimentato numerose pattuglie della polizia è scattato poco prima delle 13 di ieri. È a quell’ora, infatti, che la moglie, rientrando a casa, scopre il corpo privo di vita del marito, da due anni in pensione dopo aver fatto per una vita il camionista. Le urla disperate della donna attirano l’attenzione dei vicini di casa che subito accorrono in suo supporto.

La scena della tragedia ha fatto inizialmente pensare ad una morte violenta. Poi, i rilievi della polizia scientifica e le testimonianze della moglie e dei vicini di casa hanno chiarito i contorni di quello che inizialmente sembrava un giallo.

La vittima, che viveva da 35 anni assieme alla moglie nelle case popolari dell’Ater di Borgo Mestre, era un camionista in pensione. La sua vita era stata segnata dalla tragica morte del figlio, trentenne, all’estero per una malattia rara che l’aveva colpito.

Da allora per il camionista la vita è cambiata radicalmente.

Gli agenti della questura e la polizia scientifica si sono intrattenuti per tutto il pomeriggio nel condominio di borgo Mestre per effettuare rilievi e sentire testimoni della tragica morte dell’uomo. Ultimamente, secondo alcuni amici, la vittima era preoccupata per l’aumento della retta del condominio tanto che era intenzionato a cambiare appartamento. «Un pensiero che lo tormentava - racconta un amico e vicino di casa. Era una persona buona e generosa. Parlavamo assieme di calcio e qualche volta andavamo a bere un bicchiere al bar. Inutile dire che la sua vita è stata segnala dalla morte del figlio, a poco più di trent’anni. Si trovava all’estero quando successe. Fu, comprensibilmente, una mazzata per lui e la moglie».

«Era una brava persona. Non so cosa sia successo - racconta una vicina - qualcuno dice che si sia ammazzato qualche altro dice il contrario. Di certo, non meritava di finire così».

Nel tardo pomeriggio di ieri, a rilievi conclusi il giallo di Borgo Mestre sembra aver imboccato la pista del suicidio. —



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso