Lo Sporting club ritorna all’asta la scommessa di un rilancio

VITTORIO VENETO
È stata fissata la data del 18 maggio per la nuova asta per la vendita dello Sporting Club San Giacomo, a suo tempo pignorato. Si tratta di un fabbricato adibito a impianti sportivi: palestre, piscine, campi da tennis, bar, magazzino, sauna, spogliatoi, solarium e locali accessori. L’area scoperta di esclusiva pertinenza è di ben 31.996 metri quadrati catastali. Il villaggio sportivo è uno dei più storici della città. È stato realizzato tra il 1973 e il 1975.
LE STRUTTURE
Al suo interno si trovano due piscine, dei campi da tennis, un fabbricato per l’attività sportiva al coperto, l’abitazione del custode, un ristorante, una sala, lo spazio verde e un parcheggio. Il complesso ha chiuso nel luglio 2018, al culmine di difficoltà economiche che si trascinavano da tempo, ma anche pochi giorni dopo una tragedia.
Emir Mavmudoski, 19enne macedone residente a Santa Lucia di Piave, stava nuotando in piscina, all’interno della struttura, quando improvvisamente si è sentito male. La situazione è apparsa subito grave in quanto si è cercato in tutti i modi rianimare il ragazzo, ma purtroppo per lui non c’è stato niente da fare. Dopo qualche giorno, lo Sporting cessava l’attività. Due fatti separati, ma la loro vicinanza temporale sembra quasi voler indicare che un destino si era compiuto.
Da allora le aste si sono ripetute, sempre al ribasso, ma nessuna si è conclusa. La prima aveva una base di 2 milioni e 197 mila euro, prezzo che era stato poi ridotto del 25 per cento, considerato il difficile periodo economico. Nella perizia dell’epoca si leggeva che «l’offerta per questo tipo di immobili nel mercato immobiliare risulta molto limitata» e si faceva anche riferimento alle continue mancanze di offerte d’acquisto a un altro centro sportivo vittoriese, il Victoria sport.
LE ALTRE ATTIVITà
È continuata l’attività del tennis, gestito dalla società Sporting tennis 2001, molto affermata. D’altra parte, già alla fine degli anni Settanta questi campi vedevano la premessa di futuri campioni mondiali del tennis. Nell’ottobre 2018 era costretto a chiudere anche il ristorante “SalePepe”, che pure aveva una gestione autonoma e che nulla aveva a che vedere con le vicissitudini gestionali della parte restante del complesso. Lo Sporting club potrebbe avere ancora un futuro, specie dopo le prospettive di rilancio generale che si ipotizzano al termine della pandemia, ma – a dire degli esperti – richiede quantità notevoli di investimenti, trattandosi di un’area molto vasta e ricca di impianti da riqualificare e ristrutturare radicalmente. —
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