«L’Inps a Palazzo Moro una vittoria importante per tutto il territorio»

ODERZO
Rischiava di chiudere, si è un po’ rimpicciolita ma è pronta a restare sul territorio. La nuova sede dell’Inps a Palazzo Moro costerà 55 mila euro in meno all’ente previdenziale, si estenderà su 271 metri quadri in meno ma, ha assicurato il direttore regionale Antonio Pone, ora «l’Inps è pronta a collaborare ancora più di prima con tutto il territorio». Il taglio del nastro ha chiuso un percorso lungo anni. Tutto è iniziato con una telefonata del direttore provinciale Marco De Sabbata che avvertiva la sindaca Maria Scardellato di come l’agenzia di via Battisti fosse pronta a chiudere. I locali erano grandi, troppo perché l’Inps decidesse di rimanere in città. «Ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato e hanno lavorato perché l’Inps non se ne andasse. Lo spirito di servizio ha fatto in modo che le fasce più deboli della popolazione possano ancora avere un servizio fondamentale. Non è facile lavorare assieme, ma l’Ipa ci insegna quanto questo sia importante», ha commentato il primo cittadino.
La soluzione di Palazzo Moro ha accontentato tutti: l’Inps risparmia decine di migliaia di euro di affitto, i Comuni mantengono un servizio sul territorio, Fondazione Moro avrà a disposizione per parecchi anni un’entrata sicura sulla quale costruire i propri interventi sociali, «Per noi questa era un’occasione. Abbiamo una spiccata funzione sociale e questo accordo ci garantisce una sostenibilità a lungo termine», ha detto Stefano Disarò, presidente di Fondazione Moro. Gli uffici sono al pianterreno e una stanza è dedicata alla memoria di Agnese Agostinacchio, dipendente Inps scomparsa alcuni anni fa. La dedica è stata voluta dai dipendenti dell’Inps opitergina, e saranno proprio loro a portare avanti un lavoro difficile in una situazione di carenza di organico. Lo ha ricordato lo stesso De Sabbata, ringraziandoli, dopo che Pone aveva delineato una situazione di estremo cambiamento per l’Inps e il suo lavoro: «In questi anni sono mutati i parametri. Si è andati incontro a un cambiamento nell’erogazione dei servizi. Per questo per un periodo sembrava che non potessimo rimanere a Oderzo. De Sabbata è stato un grande tessitore, insieme alle amministrazioni comunali e a Fondazione Moro», ha detto il direttore regionale.
All’inaugurazione ieri erano presenti molti dei sindaci dell’Opitergino Mottense, fra i quali il consigliere provinciale e sindaco di Motta Alessandro Righi e Paola Roma, sindaca di Ponte di Piave e presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 2. C’erano poi la consigliera regionale Sonia Brescacin e monsignor Pierpaolo Bazzichetto, il parroco del Duomo che ha benedetto la sede. —
Niccolò Budoia
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