L’ex scuola San Vincenzo fa rotta sul social housing

ODERZO. Potrebbe esserci un nuovo futuro per le ex scuole elementari di San Vincenzo. L’immobile e il grande parco verde che il Comune di Oderzo tenta di vendere da due decenni con risultati scarsi o nulli è al centro in questi mesi di un’attenta riflessione da parte dell’amministrazione comunale, che sta pensando a una soluzione alternativa a una vendita che almeno al giorno d’oggi appare molto difficile da realizzare: «L’immobile continuerà ad essere in vendita soprattutto perché è inserito all’interno del piano delle alienazioni del Comune, ma il suo prezzo non è appetibile. Per questo stiamo seguendo delle altre strade» , dichiara Vincenzo Artico, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici.
La soluzione a cui sta lavorando la maggioranza non prevede di seguire la proposta avanzata in queste settimane dal capogruppo dem Alessandro Battel come durante la campagna elettorale dall’allora candidato sindaco del Pd e della lista civica “Oderzo sono io” Giuseppe Zago, che riteneva opportuno abbattere l’immobile e trasformare l’intera area in un parco verde. L’ipotesi non è stata ufficialmente scartata, ma sembra assodato che la maggioranza non si batterà per ottenere quel risultato.
Questo perché l’intenzione è di fare delle ex scuole un esempio di social housing (edilizia residenziale sociale), che si pone l’obiettivo di mettere a disposizione dei residenti spazi condivisi dove si possano svolgere attività in comune e per socializzare.
Il social housing è diverso dalla tradizionale edilizia residenziale pubblica perché tratta in un medesimo contesto problematiche che di solito vengono affrontate in modo separato. Un esempio classico è quello che vede abitare fianco a fianco una famiglia mono-genitoriale (mamma o papà con bambini) e un’altra composta da sole persone anziane. In questo caso, gli anziani potrebbero aiutare il genitore durante la sua giornata lavorativa, mentre il giovane potrebbe aiutare gli anziani in altre incombenze.
«Ma nelle condizioni in cui si trova ora l’edificio non si presta ancora a questo progetto», fa notare Artico. Anzitutto, allora, serve stendere un progetto che al momento ancora non c’è. Poi serviranno soldi, e tanti: «È più probabile che si proceda a una pesante ristrutturazione: difficile che alla fine si scelga per l’abbattimento della struttura esistente e la costruzione di un nuovo edificio», continua il vicesindaco prima di dirsi pienamente cosciente delle difficoltà che si celano dietro a questa idea: «È una sfida importante, certo, ma è anche molto più accattivante». Per portare a termine questo disegno, la giunta guidata da Maria Scardellato si metterà alla ricerca di qualche finanziamento.
L’idea del social housing era stata lanciata anche dagli studenti dello Iuav nell’ambito dello studio condotto sulla città fra 2017 e 2018. –
Niccolò Budoia
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