L’ex Edison rinasce con le case di lusso in centro a Treviso

TREVISO. Era il 2003 quando il cinema Edison, trasformato in Bingo, chiuse i battenti. Quindici anni fa, un’eternità, tanto che Treviso pur malvolentieri si era quasi abituata a quel buco nero che per anni aveva alimentato anche il dibattito in un consiglio comunale diviso su numeri e quote della riqualificazione.
Adesso è venuto il momento della rinascita. La proprietà – che fa capo alla famiglia Giovannetti – non ha mai smesso di credere nel piano ed oggi ha finalmente raggiunto l’accordo per dare il via al cantiere che trasformerà la ex sala in un complesso residenziale. Il cantiere è stato affidato al Gruppo Cecchin Costruzioni Edili di Castelfranco. Il progetto, firmato dallo studio trevigiano Mzc (già autore della riqualificazione degli altri due ex cinema cittadini Astra ed Hesperia), era stato approvato anni fa ma i lavori, prima arenati nelle secche della crisi, negli anni scorsi erano rimasti in stand-by in attesa di finanziatori.
Ora lo sblocco, complice un rinnovato e forte interesse edilizio per il centro storico dove, negli ultimi due anni, hanno investito in tanti: Pesce all’ex Zanotti, Numeria nell’ex Provincia, B&B Hotel nell’ex Inail, Benetton (Carlo) a ridosso delle Mura, Benetton (Luciano) nell’ex chiesa di San Teonisto, Benetton (Edizione Holding) al Duomo, e Patrizio Bof a Villa Albuzio.
Obiettivo? Dove non si è puntato su uffici e turismo, soprattutto residenze «di alto livello» come si usa dire oggi per non usare il termine “lusso”. Ma tant’è, le cifre di vendita non sono da tutti, e nemmeno gli spazi.
All’ex Edison gli appartamenti saranno otto, tutti improntati al massimo comfort, caratterizzati da design, risparmio energetico e moderne soluzioni abitative.
Il progetto di riqualificazione prevede un’operazione di ristrutturazione del volume esistente e la realizzazione di un nuovo volume soprastante creato grazie alle concessioni del piano casa. Al pianterreno spazio a negozi con ampie superfici vetrate «rispettose dell’originario disegno della facciata» spiega lo studio Mzc, «che potranno finalmente restituire a questo angolo di città luce, trasparenze, affacci e relazioni con l’intorno». Sopra i piani saranno cinque, quattro di questi daranno spazio a otto appartamenti, uno (il primo piano) sarà interamente utilizzato a garage, raggiungibile attraverso una rampa dall’esterno. Una singolarità unica a Treviso.

Il prospetto originario dell’edificio sarà di colore grigio chiaro, mentre il nuovo volume aggiunto sul tetto (per chi potrà vederlo) avrà facciate in marmorino, come gli antichi palazzi veneziani e le ville del Palladio. Le residenze saranno caratterizzate da ampie vetrate ed ampie terrazze che si pensano il più verdi possibile.
«In linea con le altre due operazioni di riqualificazione delle ex sale cinematografiche» spiegano dallo studio, «il linguaggio architettonico dell’edificio sarà contemporaneo, a dichiarare il suo tempo, a testimoniare la cultura contemporanea internazionale in termini di architettura».
Una sfida, architettonica e d’impresa, che pare stia già attirando l’attenzione di molti a giudicare dai contatti (parecchi) gestiti in questi ultimi giorni dalla agenzia Gianese che ha già messo sul mercato gli immobili. «Va ringraziato anche il Comune» dicono committenti e progettisti, «gli uffici hanno dimostrato di essere parte attiva a fianco degli imprenditori per facilitare una così grande opera di riqualificazione».
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